Firenze, chiede al suo capo lo smart working, lui le lancia il cellulare in faccia: «Uno scatto d'ira»

Chiede al suo capo lo smart working, lui le lancia il cellulare in faccia: «Uno scatto d'ira»
Chiede al suo capo lo smart working, lui le lancia il cellulare in faccia: «Uno scatto d'ira»
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Mercoledì 27 Gennaio 2021, 19:51

Chiede di poter lavorare in smart working, il suo capo la aggredisce e le lancia lo smartphone in faccia. Accade a Firenze dove una donna, segretaria di presidenza e di direzione da 32 anni in Confindustria nel capoluogo toscano, ha denunciato quanto accaduto. La donna è la segretaria del direttore di Confindustria Firenze Leonardo Bandinelli e la notizia è stata riportata dal Corriere della Sera: al momento non ci sono indagati e sarà la magistratura a dover decidere se avviare le indagini.

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L'episodio sarebbe accaduto lo scorso 26 novembre. La donna sarebbe in malattia da due mesi a causa di lesioni al volto e agli occhi provocate da uno smartphone che, come scritto nella denuncia, Bandinelli le avrebbe lanciato in volto. Il motivo del gesto sarebbe da attribuire a una presunta discussione nata a seguito della richiesta della segretaria di poter lavorare in smart working. Sempre secondo il Corriere, il telefono le sarebbe stato lanciato due volte: la prima avrebbe sfiorato un'altra segretaria mentre la seconda l'avrebbe colpita al volto.

Da qui la presentazione della denuncia penale.

Il direttore le avrebbe anche chiesto scusa e sarebbe andato in farmacia a comprare il necessario per medicare la donna che con l'emergenza Covid ha però preferito non andare al pronto soccorso, si legge ancora nella denuncia. A quel punto l'uomo l'avrebbe accompagnata in una clinica privata cittadina dove è stata medicata e refertata. Nei giorni successivi la donna avrebbe saputo che Bandinelli avrebbe raccontato al presidente di Confindustria che lei aveva sbattuto da sola in ufficio. «È stata una circostanza del tutto accidentale e sfortunata - ha precisato al Corriere Leonardo Bandinelli -. In realtà ho lanciato il telefono in uno scatto d'ira e sfortunatamente ho preso la collega. Non avevo alcun motivo di prendermela con la signora».

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