Chiara Gualzetti, al Tg1 il video dell'abbraccio col killer. Il gip: «Violento e senza scrupoli». Si ispirava a una serie tv

Chiara Gualzetti, al Tg1 il video dell'abbraccio col killer. Il gip: «Violento e senza scrupoli». Si ispirava a una serie tv
Chiara Gualzetti, al Tg1 il video dell'abbraccio col killer. Il gip: «Violento e senza scrupoli». Si ispirava a una serie tv
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Giovedì 1 Luglio 2021, 15:34 - Ultimo aggiornamento: 22:17

La sedicenne Chiara Gualzetti e l'amico - che poi confesserà di averla uccisa - che si abbracciano, domenica mattina fermi davanti a casa della sedicenne di Monteveglio (Bologna). Sono le immagini, mostrate dal Tg1 e riprese da una telecamera di sorveglianza, che mostrano l'incontro tra i due giovanissimi. La ragazza a un certo punto corre verso il cancello di casa, probabilmente per dire ai genitori che tornerà presto e poi esce dall'inquadratura avviandosi insieme all'amico, che poi meno di un chilometro più su, verso la collina, l'avrebbe assassinata a botte e con una serie di coltellate, abbandonando il cadavere su un cespuglio.

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Il gip: «Capace di intendere, violento e senza scrupoli»

Il sedicenne viene descritto dal gip del Tribunale per i minorenni come senza scrupoli, senza freni inibitori e privo di ravvedimento.

Il giudice Luigi Martello nel motivare l'applicazione della custodia in carcere per il rischio di reiterazione del reato sottolinea appunto la «mancanza di scrupoli, di freni inibitori, di motivazioni e segnali di resipiscenza» come emerge «dal tenore dei messaggi vocali inviati a un'amica subito dopo i fatti». Dopo l'omicidio di Chiara infatti il sedicenne indagato ha mandato messaggi vocali «dal tenore inequivoco» a un'altra amica «cui raccontava quello che aveva commesso».

Il giovane, «al momento appare capace di intendere e di volere» soprattutto rispetto «a un reato il cui concetto illecito è di immediata percezione». «E ciò anche nel caso di eventuali problemi psicologici, quali in effetti e precedentemente ai fatti già occasionalmente emersi», precisa il Gip. Il giudice parla di «vita regolare costantemente condotta» di «ambiente familiare sostanzialmente adeguato», «studi positivamente frequentati» e dei «lucidi e freddi tentativi di nascondere le tracce del delitto e di negare le responsabilità».

«Estrema violenza e determinazione» e soprattutto «incapacità di autocontrollo». Due elementi che rendono particolarmente elevato, secondo il Gip, il rischio di reiterazione del reato. Il giudice sottolinea l'inconsistenza delle motivazioni del gesto e comunque l'assenza di ragioni di contrasto con la vittima. Parla di «estrema violenza e determinazione dimostrate durante tutto il corso dell'aggressione, che ha avuto una durata significativa e ha visto il giovane colpire ripetutamente con coltellate al collo, al petto e alla gola la vittima e infine colpirla anche con calci».

Per il Gip il fermo dell'amico accusato dell'omicidio di Chiara è da convalidare dal momento che sussiste il pericolo di fuga. E questo non solo per la gravità del fatto, ma soprattutto perché inizialmente l'indagato ha tentato di depistare, negando ogni responsabilità, dicendo che la ragazza aveva un successivo appuntamento con una altro giovane, nascondendo i vestiti, lavando le scarpe sporche di sangue e il coltello, cancellando immagini e messaggi dal cellulare. Il sedicenne si è poi deciso ad ammettere di aver ucciso l'amica solo a fronte di elementi di accusa «di eccezionale rilevanza». Nella decisione conta anche la personalità «incline a seguire i propri impulsi emotivi».

Si immedesimava in un personaggio di una serie tv

Tre incontri con uno psicologo fatti e una visita con un neuropsichiatra rimasta solo fissata in calendario, quando ormai sarà troppo tardi per evitare l'omicidio. Il ragazzo, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, nell'ultimo periodo aveva manifestato segnali di disagio che avevano portato la famiglia a farlo seguire da uno psicologo, il quale a propria volta, dopo averlo incontrato, aveva suggerito di rivolgersi a uno specialista. Il ragazzo, tra le altre cose, utilizzava spessissimo delle lenti a contatto rosse, come a voler immedesimarsi in un personaggio di una serie Tv, Lucifer, a cui ha anche accennato negli interrogatori, durante i quali ha raccontato di una «presenza demoniaca» che lo spingeva alla violenza. Un elemento preponderante nella confessione ribadita anche ieri davanti al Gip del tribunale per i minorenni, unita al fatto che si è detto infastidito dalle avances della giovane amica, che lui non corrispondeva. Inoltre avrebbe detto anche che Chiara aveva espresso il desiderio di morire e che lui l'avrebbe così accontentata.

 

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