Bimbo di 18 mesi ingoia plastica: salvato da una volontaria della Croce Rossa

Una dimostrazione si emergenza sanitaria
Una dimostrazione si emergenza sanitaria
di Massimo Chiaravalli
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Domenica 22 Ottobre 2017, 18:42 - Ultimo aggiornamento: 23 Ottobre, 09:42
Una serata tranquilla a cena fuori. Poi, in un attimo, il panico generale: un bambino di appena 18 mesi rischiava di soffocare per aver ingerito un pezzo di una busta di plastica. Il bambino però è stato fortunato: a quella cena era presente una volontaria della Croce rossa di Nepi, che è riuscita a salvargli la vita mettendo in atto le manovre di disostruzione delle vie aeree.

È successo ieri a Sezze, in provincia di Latina. La volontaria eroina è Giovanna Cerroni, che abita invece a Castel Sant'Elia, nel Viterbese. Era ad una cena tra amici, quando all’improvviso l’imprevisto. Una situazione che è apparsa subito critica: i genitori del bimbo avevano capito che il piccolo stava respirando a fatica. Il primo pensiero è stato quello giusto, poteva cioè aver ingoiato qualcosa di pericoloso. E così la volontaria della Cri di Nepi, intuendo subito quello che rischiava il piccolo, lo ha preso in braccio e senza pensarci tanto ha applicato le manovre di disostruzione delle vie aree pediatriche. Una volta liberate, hanno visto che si trattava di un pezzo di busta di plastica, che senza il suo intervento sarebbe potuto risultare fatale.

Pochi minuti, interminabili, di paura, che però hanno fatto capire quanto sia importante la conoscenza della manovra salvavita. E – coincidenza – il pomeriggio della stessa giornata si era concluso il corso che la Croce Rossa organizza ogni mese proprio per diffondere questa pratica tra la popolazione. «Per noi della Croce rossa di Nepi, Castel Sant’Elia e Monterosi – spiegano - è un giorno di gioia, che ci ripaga di tanto impegno e tempo prestato all’attività di volontariato nella nostra associazione. Alla nostra Giovanna inviamo un grande abbraccio di ringraziamento».

Infine, l’appello: «Operiamo perché sempre più persone conoscano queste tecniche e possano intervenire in situazioni analoghe. I volontari sul territorio sono tanti, ma non possono essere ovunque: iscrivetevi ai corsi».
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