In una notte e un giorno è caduta la pioggia di un anno. E ora Catania è una città sfigurata, senza luce, senza strade. Tutto è chiuso, a parte le farmacie e i negozi di generi alimentari. Le vie si sono trasformate in fumi in piena, dove la auto galleggiano come barchette, i case, cantine e negozi sono sommersi. Piazza Duomo è un lago. Le parole del sindaco Salvo Pogliese sono drammatiche: «Esorto tutta la popolazione a non uscire di casa se non per ragioni di emergenza, perché le strade sono invase dall'acqua».
Questa bomba d'acqua che si è abbattuta sulla Sicilia Orientale ha già fatto due morti, e una terza persona è dispersa. La vittima di ieri è stata trovata dai volontari della Misericordia incastrata sotto un'auto, a Gravina di Catania: è un uomo di 53 anni, Claudio Paolo Grassidonio, annegato nel fiume in piena creato dal nubifragio.
All'orizzonte non c'è tregua: il medicane, il ciclone mediterraneo posizionato sul Canale di Sicilia il Meridione per tutta la settimana. Possibili piogge e nubifragi, in particolare sulle province di Catania, Siracusa e Ragusa (poste in allerta arancione dalla Protezione Civile), con raffiche superiori ai 70-80 chilometri all'ora e violente mareggiate sulle coste con onde talora di 2-3 metri. Catania ieri ha ricevuto la solidarietà dell'Italia intera. Oggi in città arriverà il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio.