Catania choc, imponevano alla figlia (allora 14enne) una relazione sessuale col padrino

Foto: Ansa
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Venerdì 11 Marzo 2022, 09:55 - Ultimo aggiornamento: 12 Marzo, 13:46

“Concedevano” la figlia all’amico di famiglia, spingendola ad avere anche rapporti sessuali con lui, per ottenere benefici economici. A Catania sono finiti in manette tre persone, l'indagine partita nel novembre scorso, ha consentito di accertare un gravissimo quadro indiziario nei confronti di due coniugi e un uomo, ritenuti responsabili di "spregevoli condotte" nei confronti di una della figlie allora quattordicenne.

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Catania, in manette tre persone: "concedevano" la figlia all'amico di famiglia

I Carabinieri di Catania hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di tre persone indagate di concorso in riduzione in schiavitù, atti sessuali con minorenne, violenza sessuale, sequestro di persona, cessione di sostanze stupefacenti, detenzione e porto abusivo di armi clandestine, ricettazione e minaccia a pubblico ufficiale. L'indagine partita nel novembre scorso, ha consentito di accertare un gravissimo quadro indiziario nei confronti dei coniugi M.S.

e M. E., rispettivamente di 49 e 41 anni e di S.S.L.,43enne, ritenuti responsabili di «spregevoli condotte» nei confronti di una delle figlie minori dei citati genitori, appena quindicenne e quattordicenne al momento dell'inizio dei fatti contestati, verosimilmente dall'ottobre 2020.   

Bisogno di denaro e incapacità genitoriale

I genitori, in ragione della situazione di grave indigenza economica e dimostrando un'assoluta incapacità genitoriale, avrebbero esercitato nei confronti della figlia una sorta di “diritto di proprietà”, inducendola con violenza e minaccia ad intrattenere una relazione anche sessuale con S.S.L., suo padrino di cresima, al fine di ottenere da quest'ultimo cibo e denaro.  Nello specifico, la giovanissima ragazza, utilizzata quale vera e propria 'merce di scambiò” sarebbe stata pertanto ripetutamente indotta ad accompagnarsi al “compare” con cui aveva instaurato una relazione di convivenza, nonché ad intrattenersi presso la sua abitazione anche nelle ore notturne e a provvedere, tra l'altro, alla preparazione dei pasti e alle faccende domestiche. In talune circostanze sarebbe altresì emerso che i genitori, oltre a intervenire sulla giovane affinché si riappacificasse con il convivente in caso di litigi con lo stesso, avrebbero altresì rimproverato e percosso la figlia, esortandola a comportarsi bene a seguito delle manchevolezze comportamentali riferite dal predetto. Il “padrino” della minore, pregiudicato per reati contro la persona e in materia di armi nonché all'epoca dei fatti affidato in prova ai servizi sociali per altra condanna, si sarebbe in un'occasione imposto fisicamente sulla quindicenne costringendola a consumare un rapporto sessuale non consensuale, mentre in un'altra l'avrebbe costretta a rimanere chiusa in casa, percuotendola, soltanto per essersi ribellata. 

I precedenti del padre

Inoltre, con riferimento alla figura del padre della ragazza, gravato da numerosi e gravi precedenti penali anche per reati contro la persona, è emerso che lo stesso, contattato da un'assistente sociale del comune di residenza per problemi di dispersione scolastica di un'altra figlia di dieci anni, tra l'altro anche quest'ultima oggetto di interesse sessuale da parte di S.S.L., avrebbe rivolto minacce di «fare danni» al predetto pubblico ufficiale al fine di costringerla a non disporre visite domiciliari.S.S.L., inoltre, nel dicembre scorso, cedette vari quantitativi di marijuana ad un minore in prossimità della comunità ove quest'ultimo era stato collocato con provvedimento del Tribunale per i Minorenni, nonché abbia detenuto armi clandestine e munizionamento, portando in luogo pubblico un fucile doppietta a canne mozze e una pistola revolver mod. 375 magnum, rinvenuti e sequestrati durante l'indagine mentre erano nella disponibilità di una coppia compiacente, nella circostanza tratta in arresto. I due uomini sono stati associati presso la locale Casa Circondariale, mentre la donna è stata tradotta nell'Istituto a custodia attenuata per madrì di Avellino.

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