Carabiniere fa sparare con la pistola d'ordinanza un ragazzino di 13 anni, radiato dall'Arma

Carabiniere fa sparare con la pistola d'ordinanza un ragazzino di 13 anni, radiato dall'Arma
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 20 Novembre 2019, 09:15 - Ultimo aggiornamento: 09:17

Indossava ancora la divisa da appuntato dei Carabinieri, all’epoca dei fatti, quando probabilmente per una “bravata” avrebbe messo in mano ad un ragazzino di 13 anni la sua arma di ordinanza e gli avrebbe fatto esplodere un colpo. Una vicenda lunga e complessa che gli è costata quella divisa, che ormai non può più indossare perché è stato radiato dall’Arma, insieme ad una condanna penale emessa in primo grado proprio ieri dal giudice di Teramo. Tutto risale ad ottobre del 2012. Imputato in questo processo l’ex carabiniere M.F., 42 anni, di Colonnella, difeso dall’avvocato Florindo Tribotti. E’ lui che quando ancora indossava la divisa da militare avrebbe consegnato la sua pistola Beretta calibro 9 d’ordinanza ad un minore che aveva all’epoca 13 anni e gli avrebbe permesso di impugnarla e sparare un colpo. Quel ragazzino lui lo conosceva bene perché era il fratello di una donna che frequentava, è scritto nelle pagine di un ricorso in Cassazione contro la sentenza dell’Appello della corte militare, in cui si parla di un rapporto tra la sorella del 13enne e lo stesso militare.

Il 42enne ha sempre negato le circostanze contestate, ma agli atti ci sono le foto riprese all’interno della sua auto che mostrano il ragazzino con la pistola e poi, in un altro luogo, all’aperto, il momento in cui è pronto ad esercitarsi per sparare. Ieri M.F. è stato condannato in primo grado ad otto mesi di reclusione, 500 euro di multa e 2mila euro di risarcimento alla parte civile (la famiglia del ragazzino, oggi maggiorenne), non doversi procedere, invece, per il capo d’imputazione prescritto. Durante la fase dibattimentale, a porte chiuse, è stato sentito come testimone chiave l’allora 13enne che ha ricostruito i fatti. Dopo, però, tutto è cambiato, quando la storia tra sua sorella e M.F. è terminata e non di certo in maniera pacifica tant’è che l’uomo ha avuto un’altra condanna, davanti al Tribunale di Ascoli, diminuita in Appello a 3 anni e 6 mesi di reclusione, per sequestro di persona e lesioni proprio alla donna.

© RIPRODUZIONE RISERVATA