Attentato ai Faraglioni di Capri. Uno dei simboli dell’Italia nel mondo rischia infatti seriamente il proprio equilibrio perché i pescatori di frodo ne assaltano l’ecosistema di continuo, a colpi di martello pneumatico e bombe. Obiettivo: estrarre dalla roccia i prelibatissimi datteri di mare, che valgono fino a 200 euro al chilo. Un mercato illegale, visto che i datteri sono protetti da molto tempo. Impiegano infatti almeno 30 anni per diventare di dimensioni appetitose, crescendo nella roccia dei Faraglioni e di molti altri anfratti da paradiso della costa napoletana.
Dopo 3 anni di indagini (in mare e soprattutto notturne) la Guardia di Finanza ha effettuato 6 arresti in carcere, 6 arresti ai domiciliari, un divieto di dimora nella provincia di Napoli, 2 nella Regione Campania e 4 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. Inpratica due clan si spartivano il bottino dei datteri di mare. Nel corso delle intercettazioni (i colloqui erano in codice) è emerso che le attività di estrazione sono andate avanti anche durante il lockdown e che le due associazioni criminali erano riuscite a estrarre in pochi mesi ben 8 quintali di molluschi venduti tra 100 e 200 euro al chilogrammo sul mercato nero.
«Un’altra area marina flagellata, nonostante sia protetta, è quella della Gaiola - dice Vincenzo Saggiomo, studioso della prestigiosa Stazione Anton Dohrn di Napoli, dove dal 1872 si osservano le mutazioni e la vita del mare -.