Federico Coccìa, veterinario, ricercatore all’università di Teramo, già presidente del Bioparco di Roma, i casi di cani che mangiano droga sono eccezionali?
«No, a volte si verificano episodi anche con i cani domestici di proprietari drogati. Nella mia esperienza trentennale, ho visitato vari cani con sintomatologie “strane”. È difficile che i proprietari ammettano l’uso di droghe. Sapere che sostanza è stata usata, è fondamentale».
Si possono salvare questi animali?
«Sì, dipende dalla tipologia di droga e dalla quantità che è stata ingerita o inalata».
Non solo casualità, alcune sostanze vengono date ai cani da guardia per facilitare i furti.
«A volte, i ladri somministrano ai cani sostanze che creano sonnolenza, sedativi, anestetici.
Come si può insegnare ai cani a non mangiare queste “polpette”?
«L’unico modo è educarli, diciamo, a “non prendere caramelle dagli sconosciuti”. Devono imparare a mangiare il cibo dato dal proprietario, non da altri. Va insegnato da quando sono piccoli. Per i gatti è diverso, sono diffidenti, difficilmente si avvicinano a tali sostanze».