Campeggio a Brescia, la lettera choc: «Non aprite ai lombardi o saranno guai»

Campeggio a Brescia, la lettera choc: «Non aprite ai lombardi o saranno guai»
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Mercoledì 13 Maggio 2020, 13:34
«Non consentite ai lombardi di entrare in campeggio». Queste sono le parole di una lettera anonima intimidatoria inviata a  Daniele e Claudia Foglio, titolari del Camping Pilù di Anfo (Brescia), sul Lago d'Idro. I due imprenditori hanno mostrato il contenuto della lettera sul gruppo Facebook del paese.

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«Se pensate di fare arrivare dalla Lombardia infetta dal corona 300 o 400 persone che vanno nella vostra piscina, nel bar, nei gabinetti e docce a infettarsi a vicenda e poi girare nel nostro paese avete sbagliato. Non aprite o saranno guai al campeggio o alle macchine del campeggio», scrivono nella lettera. I proprietari del camping hanno però fatto sapere di non avere alcuna intenzione di cedere alle intimidazioni.

«Certamente noi del campeggio Pilù adotteremo ogni forma di precauzione richiesta e anche di più. Di certo non vogliamo incrementare le infezioni ne all’interno del campeggio né nel paese, visto che noi questo paese lo amiamo e ci viviamo anche, ma siamo convinti che la vita deve riprendere e così anche il turismo che è uno dei pochi sostentamenti che tiene in piedi il nostro piccolo paese», hanno fatto sapere su Facebook i titolari, che poi hanno concluso con decisione: «quindi certamente valuteremo con attenzione aspettando prima di tutto le direttive statali che saranno dettate nei prossimi giorni dal nostro presidente del consiglio GIuseppe Conte».

Tutto il paese e il sindaco ha espresso solidarietà per i titolari dell'attività.  «Condanno ogni forma di intimidazione e in particolare la lettera anonima recapitata al Campeggio Pilù», scive sui social il primo cittadino Umberto Bondoni, «Anfo senza turismo non vive, è come una pianta senza fiori. Ora aspettiamo le direttive del ministero e con il buon senso civico e le dovute precauzioni si riuscirà a ripartire. Auguro a tutte le nostre attività di ripartire al più presto, e a Claudia e Daniele esprimo la mia vicinanza e solidarietà».
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