Brusaferro (Iss): «La curva continua a scendere, valuteremo le differenze tra le diverse regioni»

Brusaferro (Iss): «La curva continua a scendere, valuteremo le differenze tra le diverse regioni»
Brusaferro (Iss): «La curva continua a scendere, valuteremo le differenze tra le diverse regioni»
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Giovedì 30 Aprile 2020, 12:51 - Ultimo aggiornamento: 13:37

Il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro ha aggiornato in conferenza stampa sull'andamento epidemiologico della pandemia di coronavirus in Italia. Secondo quanto ha detto Brusaferro, la curva dell'epidemia continua a decrescere sia come casi che per numero di sintomatici. Il tasso di contagiosità del nuovo coronavirus Rt è sotto 1 in tutte le regioni, ha detto. «La curva dell'epidemia di Covid-19 continua sostanzialmente a decrescere nel numero di sintomatici e dei casi in tutte le regioni».

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La curva dell'epidemia di Covid-19 è analoga negli italiani e negli individui di nazionalità straniera. Negli individui di nazionalità straniera sono stati rilevati 6.395 casi. In Italia ci sono 6395 casi di covid in Italia tra immigrati ma i casi sono partiti con uno sfalzamento di 2-3 settimane. Si è ridotto il numero delle zone rosse: sono 74 comuni in 7 regioni, quindi è segno della capacità di individuare precocemente focolai e limitarli. L'84% di chi è morto aveva più malattie, due o tre. i decessi totali sono oltre 25mila.

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La logica del documento epidemiologico elaborato dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss) con la Fondazione Bruno Kessler è riaprire il Paese cercando di capire quale variabile ha più peso nella diffusione del virus, ha aggiunto Brusaferro. «È uno studio nazionale che dovrà essere modulato sui dati regionali ed è focalizzato alla riapertura», ha aggiunto, e i «modelli dovranno essere aggiornati periodicamente e tarati sulle realtà regionali». 

La situazione epidemiologica «è diversa nelle regioni e anche le misure di monitoraggio in fase di finalizzazione mostreranno la necessità di avere tavoli specifici con le regioni per capire com'è la situazione. È chiaro che l'obiettivo è riaprire il più possibile ma avendo presente che R0 deve stare sotto 1. Una declinazione regionale la andremo a valutare perchè le scelte devono tener conto della realtà», ha aggiunto Brusaferro.

4-7% ASINTOMATICI Le persone asintomatiche in Italia potrebbero essere fra il 4% e il 7% della popolazione, ha detto Brusaferro. Tuttavia, ha aggiunto Gianni Rezza dell'Iss, il 10% delle trasmissioni «si stima da persone che non hanno sintomi. Ciò va a favore dell'uso dei test sierologici». «Sulla base dei dati dello studio previsionale Iss sulla fase 2 il documento si conclude con una serie di raccomandazione: stare sotto l'indice di contagio R0 pari a 1 considerando che i casi che abbiamo ogni giorno sono solo la punta dell'iceberg», ha aggiunto Brusaferro.

«Passo dopo passo non è uno slogan», ma esprime esattamente il senso del documento che disegna gli scenario epidemiologici in vista della riapertura, in modo poter affrontare la fase 2 mantenendo il tasso di contagiosità R sotto il valore 1, ha detto il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) nella conferenza stampa organizzata dall'Istituto. 


IN LOMBARDIA SINTOMI DOPO 6,6 GIORNI Il tempo di insorgenza dei sintomi in Lombardia è stato di 6,6 giorni in media, ha aggiunto Stefano Merler dell'Istituto Bruno Kessler alla conferenza stampa dell'Iss. «I bambini sono meno suscettibili all'infezione del 66%. Lo rileviamo in un lavoro sulla rivista Science», ha aggiunto illustrando i criteri alla base dello studio Iss sulla fase 2 consegnato al governo.

E i bambini sono 4 volte meno suscettibili degli anziani al nuovo coronavirus.

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