Schianto choc nella notte sulla A13: famiglia sterminata. Morti il papà, la mamma e la figlia di cinque mesi

Schianto choc nella notte sulla A13: famiglia sterminata. Morti il papà, la mamma e la figlia di cinque mesi
Schianto choc nella notte sulla A13: famiglia sterminata. Morti il papà, la mamma e la figlia di cinque mesi
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Sabato 2 Novembre 2019, 09:12 - Ultimo aggiornamento: 16:47

Una famiglia sterminata in un terribile incidente stradale nella notte sull'autostrada A13 Bologna-Padova, nel tratto tra Bologna Interporto e Altedo in direzione Padova: tre persone sono morte e altre 4 sono rimaste ferite. Le vittime sono padre, madre e la figlia di cinque mesi. Era una famiglia della provincia di Vicenza - i genitori di 32 e 29 anni con la neonata - che viaggiava su un camper e stava probabilmente tornando verso casa.
 

 


I due giovani rimasti uccisi si chiamavano Daniele Minati e Anna Pieropan, 32 e 29 anni. Con loro ha perso la vita la figlioletta Diletta Minati, nata lo scorso 31 maggio. La coppia è morta sul colpo dopo l'impatto con il pullman, che ha praticamente distrutto il loro mezzo. Il personale sanitario del 118 ha tentato a lungo, invano, di rianimare la neonata. La famiglia era su un vecchio furgone Fiat Ducato adibito a camper e stava probabilmente facendo ritorno a casa, a Schio nel Vicentino.

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Il mezzo è stato tamponato da un'utilitaria e, dopo aver urtato il newjersey, si è ribaltato in mezzo alla carreggiata dove è stato nuovamente tamponato da un pullman che stava sopraggiungendo. L'incidente pare sia avvenuto all'altezza di Saletto di Bentivoglio. A bordo del bus rimasto coinvolto nel grave incidente viaggiava una comitiva di una cinquantina di ragazzi di Pordenone, tra i quali alcuni minorenni, che stava rientrando da una gita al Lucca Comics.

Sono intervenuti soccorsi, le pattuglie della Polizia stradale e il personale della Direzione 3ø Tronco di Bologna di Autostrade per l'Italia. Questa mattina il traffico circola regolarmente su entrambe le corsie disponibili. 

INDAGATI GLI AUTISTI DEI MEZZI CHE HANNO TAMPONATO
Sono indagati per omicidio stradale i conducenti dei due veicoli che hanno tamponato il camper a bordo del quale viaggiava la famiglia rimasta uccisa nell'incidente avvenuto sulla A13. Alla guida dell'utilitaria, una Ford Fiesta, un 19enne di Napoli neopatentato (ha conseguito la patente a maggio), mentre il conducente del pullman è un 53enne originario dell'ex Jugoslavia, residente in Italia. A entrambi la Polstrada di Altedo che ha eseguito i rilievi ha cautelativamente ritirato la patente. I due sono tra i feriti dell'incidente, nessuno in gravi condizioni, e in ospedale sono stati sottoposti ai test per accertare l'eventuale assunzione di alcol o droga. Secondo una prima ricostruzione, l'incidente sarebbe stato innescato dal conducente della Fiesta che, per motivi da chiarire, ha tamponato il Fiat Ducato adibito a camper che lo precedeva. L'utilitaria è finita fuori strada, mentre il Ducato dopo una sbandata e l'urto contro il newjersey si è capovolto in mezzo alla carreggiata ed è stato preso in pieno dal pullman.


SINDACO DI SCHIO: «UN GIORNO TRISTISSIMO»
È una comunità in lutto quella di Schio, che questa mattina ha appreso la terribile notizia della scomparsa della famiglia - papà, mamma e figlioletta di 5 mesi - nell'incidente sull'autostrada A13. La famiglia Minati abitava nel Quartiere del Sacro Cuore, dove era molto conosciuta e stimata. «È un giorno tristissimo», il commento del sindaco Valter Orsi, sentito dall'ANSA, che appena appresa la notizia si è subito recato a casa dei familiari per portare le condoglianze dell'intera cittadinanza: «Ci stringiamo attorno alle famiglie, che erano molto conosciute e stimate in città. Non ci sono parole, non ci rimane che stringerci attorno a questi nostri cittadini colpiti con un lutto terribile». Non è escluso che nel giorno dei funerali possa essere proclamato il lutto cittadino, ma al momento il sindaco Orsi spiega di «non poter anticipare nulla. Ho intenzione di parlare con i familiari prima di prendere qualsiasi decisione». Lo stesso sindaco ha assicurato che ai congiunti della famiglia «daremo tutto il nostro appoggio possibile, anche mettendo a disposizione i nostri psicologi e altre figure professionali simili».

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