Bolletta del gas da 2.744 euro: il parroco chiede aiuto ai fedeli sui social. «Allego Iban»

Una piccola parrocchia di Torre di Fine ad Eraclea, in provincia di Venezia, si è vista recapitare un conto astronomico

Emergenza bollette, l'appello social del parroco per pagare 2744 euro di riscaldamento: «Il triplo rispetto al passato»
Emergenza bollette, l'appello social del parroco per pagare 2744 euro di riscaldamento: «Il triplo rispetto al passato»
2 Minuti di Lettura
Venerdì 18 Marzo 2022, 20:51

Le bollette, dato l’improvviso e corposo aumento del prezzo di luce e gas, sono ormai un incubo per gli italiani e quando il conto arriva non risparmia nessuno. A lanciare un grido d’aiuto su Facebook il parroco di una piccola chiesa di Venezia, che deve pagare per le spese di riscaldamento la somma di 2.745 euro, circa il triplo rispetto ai conti passati.

Emergenza bollette, l'appello social del parroco

Il caro bollette si abbatte anche su una parrocchia di Torre di Fine ad Eraclea, in provincia di Venezia. Il sacerdote Mirco Pasini, una volta a aperta la posta, si è visto recapitare una bolletta di 2.745 euro per il riscaldamento della struttura. In difficoltà per la cifra da sborsare, ha deciso di lanciare un appello su Facebook, pubblicando il bollettino con l’esorbitante somma richiesta seguito dalla frase: «Oltre a tutti i pensieri, anche questi...

Se hai qualche soldino in più, ti ringrazio. Allego Iban».

 La somma è di circa tre volte più alta delle precedenti fatture: «La stessa bolletta – ha rivelato al "Corriere del Veneto" - di questi tempi barcollava tra i 400 e i 700 euro. Poi nei mesi scorsi siamo passati a 1.800, adesso rasentiamo i 3mila. Una parrocchia piccola come la mia non ce la fa».

La chiesa poi ha dovuto ultimamente sostenere le spese per il restauro del campanile, costato 24mila euro. Il parroco ha organizzato anche una cena, in cui sono state rispettate le norme per il contenimento del Covid, per raccogliere un po’ di fondi: «Mi è arrivata la telefonata dei carabinieri e mi hanno rimproverato per non aver chiesto il permesso».

© RIPRODUZIONE RISERVATA