Bambino ucciso e messo sulla cassa del supermercato: la foto del corpo insanguinato al padre sui social

Il piccolo presentava numerose ferite d'arma al petto, trovato un coltello nella borsa della donna

Bambino ucciso e messo sulla cassa del supermercato: la foto del corpo insanguinato al padre sui social
Bambino ucciso e messo sulla cassa del supermercato: la foto del corpo insanguinato al padre sui social
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Sabato 2 Ottobre 2021, 10:18 - Ultimo aggiornamento: 3 Ottobre, 15:52

Spunta una foto del bambino di due anni ucciso e adagiato dalla madre sul nastro trasportatore di una cassa di un supermercato di città della Pieve, in provincia di Perugia. L'immagine del piccolo insanguinato è stata trasmessa molto presumibilmente dalla donna al padre del piccolo in Ungheria tramite una piattaforma social e figura tra gli elementi d'accusa a carico della quarantaquattrenne ungherese fermata. Il piccolo presentava numerose ferite d'arma al petto e i soccorritori hanno tentato invano di rianimarlo. L'uomo, alla vista dell'immagine ha allertato tutte le Autorità, hanno riferito gli inquirenti.

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Bambino di due anni morto, la mamma in stato di fermo

Sono considerati «numerosi e significativi» gli elementi d'accusa raccolti nei confronti dell'ungherese di 44 anni sottoposta a fermo per l'omicidio del figlio.

Lo hanno riferito gli investigatori. A carico della donna il pubblico ministero di turno, Manuela Comodi, ha disposto il provvedimento per omicidio volontario aggravato nell'ambito dell'indagine condotta dai carabinieri. Secondo gli inquirenti «la mole degli indizi raccolti» propende, per una presunta responsabilità della madre del piccolo, la quale sarebbe l'unica ad aver trascorso le ore antecedenti all'evento delittuoso con il piccolo. La donna, in stato confusionale, è stata portata dai carabinieri in caserma. Un coltello è stato trovato nella sua borsa- Elemento ora al vaglio degli investigatori coordinati dalla Procura di Perugia per stabilire se si tratti dell'arma del delitto.

 

Bambino di due anni morto, le ipotesi

Tra le ipotesi quella che il bambino possa essere stato ferito nello o davanti allo stabile e poi portato nel negozio. Non è però ancora chiaro se il piccolo fosse già deceduto quando la donna lo ha portato nel supermercato. Per stabilire come, quando e dove sia morto gli inquirenti sono in attesa dei rilievi del medico legale. Uno dei punti principali da chiarire è dove e come siano state provocate le ferite. La donna, probabilmente di origini straniere, e il bambino non vivevano a Città della Pieve ma in una casa famiglia fuori regione. All'estero si troverebbe invece il padre. L'indagine dovrà ora accertare come e perché il bambino e quella che sembra essere la madre si trovassero a Città della Pieve. «Quello che è certo - ha detto il sindaco del centro umbro Fausto Risini - è che si tratta di una grande tragedia accaduta in un centro piccolo e tranquillo, ora sconvolto. Siamo vicini alla famiglia e a chi sta provando tanto dolore in questo momento».

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