Spunta una foto del bambino di due anni ucciso e adagiato dalla madre sul nastro trasportatore di una cassa di un supermercato di città della Pieve, in provincia di Perugia. L'immagine del piccolo insanguinato è stata trasmessa molto presumibilmente dalla donna al padre del piccolo in Ungheria tramite una piattaforma social e figura tra gli elementi d'accusa a carico della quarantaquattrenne ungherese fermata. Il piccolo presentava numerose ferite d'arma al petto e i soccorritori hanno tentato invano di rianimarlo. L'uomo, alla vista dell'immagine ha allertato tutte le Autorità, hanno riferito gli inquirenti.
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Bambino di due anni morto, la mamma in stato di fermo
Sono considerati «numerosi e significativi» gli elementi d'accusa raccolti nei confronti dell'ungherese di 44 anni sottoposta a fermo per l'omicidio del figlio.
Bambino di due anni morto, le ipotesi
Tra le ipotesi quella che il bambino possa essere stato ferito nello o davanti allo stabile e poi portato nel negozio. Non è però ancora chiaro se il piccolo fosse già deceduto quando la donna lo ha portato nel supermercato. Per stabilire come, quando e dove sia morto gli inquirenti sono in attesa dei rilievi del medico legale. Uno dei punti principali da chiarire è dove e come siano state provocate le ferite. La donna, probabilmente di origini straniere, e il bambino non vivevano a Città della Pieve ma in una casa famiglia fuori regione. All'estero si troverebbe invece il padre. L'indagine dovrà ora accertare come e perché il bambino e quella che sembra essere la madre si trovassero a Città della Pieve. «Quello che è certo - ha detto il sindaco del centro umbro Fausto Risini - è che si tratta di una grande tragedia accaduta in un centro piccolo e tranquillo, ora sconvolto. Siamo vicini alla famiglia e a chi sta provando tanto dolore in questo momento».