La moglie di Beppe Grillo difende il figlio Ciro: «C'è un video, la ragazza era consenziente»

La moglie di Beppe Grillo difende il figlio Ciro: «C'è un video, la ragazza era consenziente»
La moglie di Beppe Grillo difende il figlio Ciro: «C'è un video, la ragazza era consenziente»
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Martedì 20 Aprile 2021, 13:16 - Ultimo aggiornamento: 17:23

La moglie di Beppe Grillo, Parvin Tadjik, interviene in difesa del figlio Ciro, accusato insieme a tre amici di violenza sessuale ai danni di una ragazza di 19 anni, due anni fa in vacanza in Sardegna. La madre del ragazzo e moglie del comico genovese ha rotto il silenzio in repllica ad un post pubblicato ieri sera da Maria Elena Boschi, che criticava lo sfogo in video dello stesso Grillo.

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«C'è un video che testimonia l'innocenza di ragazzi, dove si vede che lei è consenziente. La data della denuncia è solo un particolare», scrive la moglie del garante del M5S, in risposta alla Boschi che aveva criticato le parole di Grillo che aveva sottolineato la stranezza della denuncia arrivata «solo dopo otto giorni, dopo avere fatto kitesurf». «Il video di Beppe Grillo è scandaloso.

Non sta a me dire chi ha torto e chi ha ragione, per quello ci sono i magistrati. Ma che Beppe Grillo usi il suo potere mediatico e politico per assolvere il figlio è vergognoso», aveva detto la Boschi.

Sia la donna che il marito parlano dunque di un video che scagionerebbe i quattro ragazzi. La donna la notte del presunto stupro, a metà luglio del 2019, dormiva nella stessa villa in Costa Smeralda in cui sarebbero avvenuti i fatti. Ma ha sempre detto agli inquirenti di non avere sentito niente. Ma come apprende l'Adnkronos, nel corso dell'inchiesta, coordinata dal Procuratore di Tempio Pausania, Gregorio Capasso, è stata anche intercettata a lungo: evidentemente i magistrati non si fidavano della sua versione dei fatti.

La risposta della Boschi

«Parvin Tadjik, la moglie di Beppe Grillo, risponde al mio video di ieri dicendo che suo figlio è innocente, che la ragazza era consenziente, che ci sono le prove. Io non faccio il processo sui social, gentile signora. Le sentenze le decidono i magistrati, non i tweet delle mamme. Questo modo di concepire la giustizia, giocandola sui social e non nelle aule di tribunale, è aberrante». Lo scrive Maria Elena Boschi su Fb. «Ed è ciò che suo marito Beppe ha sempre fatto con i suoi seguaci: si chiama giustizialismo. Io invece aspetto e rispetto le sentenze, come tutti i cittadini».

«Quando mio padre è stato indagato, Grillo e i grillini lo hanno massacrato. Noi abbiamo aspettato le decisioni dei giudici, rispettando il loro lavoro. E alla fine è stato archiviato. Aspetti il processo anche lei e spieghi a suo marito che è meglio credere nella giustizia anziché fomentare l'odio con il giustizialismo». «Per me suo figlio Ciro è innocente fino a sentenza passata in giudicato. Suo marito Beppe invece è colpevole di aver creato un clima d'odio vergognoso. Odio contro di me, contro mio padre, ma soprattutto contro tanti italiani che non possono difendersi perché privi della stessa visibilità di suo marito. Giustizia, non giustizialismo».

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