Bambino morto nel pozzo al campo estivo: 14 indagati per omicidio colposo, anche il sindaco

Bambino morto nel pozzo: 14 avvisi di garanzia per omicidio colposo
Bambino morto nel pozzo: 14 avvisi di garanzia per omicidio colposo
2 Minuti di Lettura
Sabato 25 Luglio 2020, 13:18 - Ultimo aggiornamento: 14:39
Sono 14 gli avvisi di garanzia che la Procura della Repubblica di Gorizia sta notificando oggi ad altrettanti indagati, per l'ipotesi di reato di omicidio colposo, nell'inchiesta sulla morte del bambino caduto in un pozzo del parco Coronini-Cronberg, nel capoluogo isontino. Secondo quanto riferisce la magistratura goriziana, si tratta di personale e responsabili del centro estivo che il dodicenne stava frequentando, e dei vertici della Fondazione Coronini-Cronberg, proprietaria della struttura.


Le notifiche - si è appreso a Gorizia - sono in particolare finalizzate allo svolgimento dell'autopsia sul ragazzino, che è stata fissata per lunedì prossimo e che verrà eseguita dal prof. Carlo Moreschi. Gli indagati avranno così la possibilità di nominare propri periti per assistere all'atto irripetibile. 

 
 

C'è anche il sindaco di Gorizia, in veste di presidente della Fondazione Coronini Cronberg, Rodolfo Ziberna, tra i 14 indagati per la morte del bambino caduto nel pozzo del parco della storica struttura. Lo ha confermato all'ANSA lo stesso primo cittadino.

Oltre a Ziberna sono stati raggiunti da avvisi di garanzia tutti i componenti dell'attuale e del precedente Curatorio (l'organo di gestione della Fondazione), tra cui l'attuale assessore alla Cultura del Friuli Venezia Giulia, Tiziana Gibelli, e il suo predecessore, Gianni Torrenti.
Sul fronte dell'organizzazione del centro estivo, il provvedimento riguarda l'animatrice che accompagnava la comitiva di ragazzini e i responsabili della parrocchia. «Si tratta di un atto dovuto - ha commentato Ziberna - che ricevo con la consapevolezza che ciò permetterà a tutte le persone coinvolte di nominare dei periti per l'autopsia: in questo momento non voglio entrare negli aspetti giudiziari, ma solo in quelli umani. Le notifiche permetteranno di far svolgere al più presto l'autopsia e questa è la cosa più importante, perché ogni giorno che passa, per la famiglia si aggiunge strazio a quello precedente. Il mio unico auspicio è che venga fatta la più totale chiarezza sulla dinamica della tragedia - ha concluso -: lo dobbiamo ai genitori di Stefano».
© RIPRODUZIONE RISERVATA