Coronavirus, la psicologa Arcidiacono: «Bimbi chiusi in casa da settimane? Per i genitori sarà ancora più difficile dopo il lockdown»

bimbi_casa_lockdown
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di Mario Fabbroni
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Lunedì 20 Aprile 2020, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 12:03

Caterina Arcidiacono, docente di Psicologia sociale all’Università Federico II di Napoli: come si controllano i bimbi in casa dopo settimane di chiusura forzata? 
«Trovando con loro un accordo: cioè, coinvolgendoli di continuo - anche quando si cucina - per non farli essere “bambini sovrani”». Ovviamente la tragedia del bimbo di 3 anni morto strangolato dal cordino della tenda dopo essersi svegliato di notte è solo una fatalità, un dramma che i genitori porteranno a vita». 

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Come consigliare le famiglie? 
«Spesso siamo portati a concedere tutto ai bambini, quindi loro dominano. Invece vanno rispettati gli spazi e i tempi di tutti trovando trovare un equilibrio, regole comuni. E capire che, ora più che mai, la casa non è affatto quel luogo sicuro che pensiamo». 



Cosa vuol dire?
«Spesso il papà è in cassa integrazione oppure ha perso il lavoro, la mamma lavora in call conference. Inoltre, se ci sono tensioni e violenza, anche i bimbi piccoli capiscono, eccome».
Il peso per le famiglie è davvero notevole...
«E credo che il peggio sarà dopo: quando, senza scuola, i genitori torneranno alla loro vita fuori casa. Nonni, cameriere, baby sitter, scambio di favori con i vicini: ora come ora tutto sembra fuori gioco. C’è paura ad aprire la porta al prossimo». 

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