La badante faceva l'usuraia: prestiti alle colleghe con interessi del 60%. In manette 50enne ucraina

Sequestrati in totale circa 14 mila euro

La badante faceva l'usuraia: prestiti alle colleghe con interessi del 60%. In manette 50enne ucraina
La badante faceva l'usuraia: prestiti alle colleghe con interessi del 60%. In manette 50enne ucraina
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Lunedì 10 Gennaio 2022, 11:04

Bontà dietro ricatto. Una donna, 50enne di origini ucraine, colf a Savona, prestava soldi alle “colleghe” badanti quando ne avevano bisogno, sia per faccende personali che per inviare denaro in Ucraina, ma dietro una cospicua richiesta. Richiedeva loro interessi fino al 60% all'anno. I militari della Guardia di Finanza di Savona l’hanno arrestata e portata in carcere, su richiesta della Procura, con l'accusa di usura aggravata e abusivo esercizio dell’attività finanziaria.

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Sembra, infatti, che la donna avesse avviato un giro di usura nel quale erano cadute numerose sue connazionali, le quali, in periodi di necessità estrema, si rivolgevano alla lei, che possedeva maggiori disponibilità finanziarie. 

Dalle indagini è emerso che la 50enne prestasse denaro contante, per importi dai 1000 agli 8000 euro, chiedendo elevatissimi interessi, stimati con tassi che arrivavano fino al 60% annuo. Poco prima dell'arresto aveva programmato una partenza imminente per il suo paese d’origine. Sequestrati in totale circa 14 mila euro, ritenuti dalla Finanza il provento dell’usura perpetrata nei confronti di otto vittime accertate. 

Presso la sua abitazione, sono stati rinvenuti diversi manoscritti in lingua ucraina, dalla cui traduzione sembrano vere dichiarazioni di riconoscimento del debito, con le quali le vittime si impegnavano alla restituzione di cifre astronomiche. La donna usava un particolare modello di prestito che prevedeva che il debitore si obbligasse a pagare mensilmente una quota di interessi, senza soluzione di continuità sino a quando sarebbe stato in grado di restituire in un’unica tranche l’intero capitale originariamente ricevuto in prestito.

Così facendo, metteva le sue connazionali in condizioni di non riuscire a estinguere il debito, dovendo già corrispondere rate mensili elevatissime che però non andavano minimamente a intaccare la quota capitale. Un meccanismo che, peraltro, prolungava il prestito a tempo indefinito.

Alcune vittime, ascoltate dai finanzieri hanno evidenziato fortissimo stress e ansia, mostrando non poca soggezione nei confronti dell’indagata. Nel corso delle operazioni, si è potuta accertare sui conti correnti riconducibili all’indagata la giacenza di importi non in linea con profilo reddituale della famiglia. Nel corso delle perquisizioni presso l’abitazione della donna, inoltre, sono stati rinvenuti oltre 3000 euro in contanti, abilmente nascosti, che si ritiene essere parte dei soldi incassati dalle vittime.

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