L'azienda (italiana) porta in vacanza i dipendenti: "Tutti ai Caraibi una settimana"

L'azienda (italiana) porta in vacanza i dipendenti: "Tutti ai Caraibi una settimana"
L'azienda (italiana) porta in vacanza i dipendenti: "Tutti ai Caraibi una settimana"
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Mercoledì 6 Dicembre 2017, 10:32
Non c'è un dipendente che non sia entusiasta. Che non risponda al telefono con la voce allegra. «E come potrebbe essere altrimenti?» si chiede, parlando all'Adnkronos, Antonio Piolanti che, insieme all'ex compagno di scuola Marco Pesaresi, guida la Lasersoft, azienda riminese nel settore dei software gestionali, dedicati a strutture alberghiere e attività commerciali.

«Festeggiamo i 30 anni di attività della nostra attività. Abbiamo voluto premiare i nostri 27 dipendenti con un viaggio ai Caraibi. Si parte il 4 gennaio, staremo via tutti insieme una settimana. Noi paghiamo per loro, ma possono anche portare i familiari a loro spese - racconta Piolanti -. Ripetiamo una bella esperienza di anni fa, quando nel 2008 siamo andati tutti a Dubai».

Oggi come allora partiranno anche i due titolari con il personale per la settimana di vacanza. «Pubblicità? E' normale che un po' arrivi, ma non lo facciamo per quello. Vogliamo ringraziare tutti del lavoro, dell'impegno che ci mettono ogni giorno. E' grazie ai loro sforzi che siamo arrivati fino a qui». L'azienda è cresciuta da quella prima volta a Dubai, «eravamo molti meno, ne abbiamo fatte di assunzioni» ricorda Piolanti, e il fatturato è salito a 2 milioni e mezzo di euro. Non hanno cambiato, però, la politica aziendale, perché «viaggiare insieme rafforza lo spirito di squadra e fa lavorare meglio».

«Farò il bis, sono fortunato. Sì, ho fatto anche il primo viaggio premio - dice all'Adnkronos il tecnico informatico Roberto -, questa volta invece porterò mia figlia di 13 anni, che non ha mai preso l'aereo. Anche lei non vede l'ora». Niente lavoro o corsi di team building, ma solo mare, qualche gita e tanto relax. «I miei amici? Muoiono d'invidia, non è tanto usuale ricevere certi regali nelle imprese italiane. E chi se ne va di lì?» conclude Roberto.
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