Auto piomba nel giardino di un asilo: morto Tommaso, 4 anni. Altri 5 bimbi feriti. Donna indagata per omicidio stradale

A bordo dell'auto c'era un bimbo lasciato momentaneamente solo. L'ipotesi è che abbia incidentalmente tolto il freno a mano della vettura

Auto piomba nel giardino di un asilo: feriti 4 bambini. «Stavano giocando»
Auto piomba nel giardino di un asilo: feriti 4 bambini. «Stavano giocando»
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Mercoledì 18 Maggio 2022, 15:36 - Ultimo aggiornamento: 19 Maggio, 07:44

Paura e tragedia a L'Aquila dove un'auto ha sfondato la recinzione esterna ed è piombata nel giardino di un asilo: l'auto ha travolto un gruppo di bambini che stavano giocando. Uno di loro, di appena 4 anni è morto, mentre altri 5 (due dei quali gemelli) sono rimasti feriti. Tre sono stati trasferiti a Roma: uno al Ospedale Bambino Gesù (in prognosi riservata ma cosciente) e due bambine di 4 anni (una non grave l'altra in prognosi riservata) al Gemelli. Il bimbo deceduto si chiamava Tommaso e aveva 4 anni. Le condizioni del piccolo sono apparse disperate fin da subito: nonostante l'intervento dei medici per rianimarlo, Tommaso è morto mentre veniva trasportato all'ospedale dell'Aquila.

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L'incidente è avvenuto alla scuola dell'infanzia 1 Maggio all'Aquila. L'auto, che a quanto pare appartiene alla madre di un alunno, era parcheggiata in una strada in discesa quando, per motivi ancora da accertare, si è messa in marcia. «Siamo tutti sconvolti e vicini al dolore delle famiglie.

Speriamo che questa tragedia non si aggravi, siamo in contatto con i sanitari per seguire costantemente l'evolversi della situazione», ha scritto sul suo profilo Facebook il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.

La donna proprietaria dell'auto che ha travolto la recinzione dell'asilo è indagata come ipotesi di reato per omicidio stradale. In queste ore è in corso un summit presso la questura all'Aquila al quale partecipano il pm Stefano Gallo titolare dell'inchiesta, il capo della Mobile Danilo Di Laura, e gli altri investigatori. «Stiamo facendo il massimo con il massimo dell'impegno», ha detto Gallo. 

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Secondo una prima ricostruzione, alle 14.30 il freno dell'auto che era stata parcheggiata vicino all' asilo sarebbe stato incidentalmente tolto e la vettura sarebbe finita sul cortile dove si trovavano i bambini. A quanto si è appreso, all'interno dell'auto sfrenata c'era un bimbo tra gli 8 e i 10 anni, il quale era stato lasciato momentaneamente solo dalla mamma: una delle ipotesi è che proprio il bimbo potrebbe aver sfrenato la vettura.

 

Una mamma: Tommaso era un bimbo dolcissimo

«Tommaso era un bambino molto simpatico, un bimbo molto tranquillo e sereno, sensibile e dolcissimo. Spesso si abbracciavano con mia figlia sia quando arrivavano a scuola sia quando uscivano, in un una immagine davvero emozionante». Così la mamma di una bimba che conosceva bene Tommaso il bambino deceduto nel tragico incidente che si è verificato oggi all'Aquila nella scuola dell'infanzia Primo Maggio. «È una tragedia immane che ci lascia sconvolti come sono sconvolti i nostri bambini, anche se non lo danno a vedere. Ora dobbiamo stare vicini a loro per tutelarli dal trauma ma dobbiamo stringerci intorno alla famiglia di Tommaso e dei feriti», conclude. 

Paura e sgomento nella scuola

Paura e sgomento nel cortile della scuola dell'Infanzia di Pile in via Salaria Est: un momento delicatissimo per le maestre delle due scuole - oltre all'Infanzia c'è anche l' asilo nido «Primo maggio» - che, seppure visibilmente segnate dall'episodio, hanno cercato di gestire al meglio la situazione, accogliendo i genitori dei piccoli, a partire da quelli rimasti coinvolti nell'investimento.

Per ragioni di protocollo e di tempestività non tutti i genitori hanno potuto accompagnare i loro figli all'interno dei mezzi di soccorso e la cosa ha reso ancora più delicata la situazione. «La priorità - spiega all'ANSA una insegnante della primaria - è evitare che i bambini che hanno assistito alla scena restino traumatizzati, sia dall'incidente, con l'auto che ha sfondato il cancello del giardino, sia dal viavai di ambulanze e mezzi di soccorso».

Mentre parla, una barella con una bimba sfila tra la gente. Poco dopo, invece, alcuni volontari della protezione civile, in supporto agli operatori del 118, sono riusciti a proteggere da occhi indiscreti l'ingresso dei piccoli all'interno dell'ambulanza. «Con alcuni bambini - riprende l'insegnante che preferisce mantenere l'anonimato - abbiamo cercato di far finta che si sia trattato di un gioco, o quantomeno di minimizzare, spiegando che oggi i genitori sono venuti a riprenderli in anticipo. Ma quanto è difficile».

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