Andreea Rabciuc scomparsa a Jesi: le tracce nel casolare e il mistero del telefonino

Andreea è scomparsa a Jesi l'11 marzo. Il fidanzato è per ora l'unico indagato

Andrea Rabciuc (Foto: Ansa)
Andrea Rabciuc (Foto: Ansa)
di Danilo Barbagallo
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Domenica 17 Aprile 2022, 09:59 - Ultimo aggiornamento: 15:00

Continuano le ricerche di Andreea Rabciuc, la ventisettenne di cui si sono perse le tracce lo scorso marzo a Jesi. Le forze dell’ordine, che hanno utilizzato anche i droni, hanno rinvenuto diverse tracce della ragazza intorno al casolare dove ha passato l'ultima sera in cui è stata vista. Nel mentre il fidanzato Simone Gresti è l'unico indagato della vicenda per sequestro di persona.

Andreea scomparsa a Jesi, il fidanzato nega le accuse ma non si dà pace: «Avrei potuto fermarla»

Andreea Rabciuc (Foto: Ansa)

Andreea Rabciuc, continuano le ricerche della ragazza scomparsa

Le ricerche sono state eseguite con i cani molecolari che, abbaiando lungamente nel terreno dietro al casolare, hanno dimostrata che Andreea si trattenuta in quel luogo prima della scomparsa.

Alla ricerca di tracce nella roulotte e nel rudere presenti sul luogo i Carabinieri  hanno utilizzato il luminol, ma per ora nulla è trapelato.

Il casolare

L’area del casolare in cui la 27enne campionessa di tiro con l’arco ha trascorso la sua ultima notte è stata messa sotto sequestro. Per le ricerche sono stati utilizzati anche i droni che, oltre a restituire foto e video del luogo, hanno permesso di estendere lo spazio delle ricerche.

Si indaga anche sul fidanzato della ragazza, che deve spiegare il motivo per cui ha tenuto lo smartphone di Andreea anche dopo la sua scomparsa. Stando alla sua versione gli sarebbe stato consegnato proprio da lei in un gesto di rabbia, anche se la situazione ancora non è del tutto chiara: «La priorità – ha fatto sapere il legale di Simone Gresti - è trovare Andreea e cerchiamo una ragazza viva. Anche se i nostri accertamenti sono a 360 gradi». Il telefono è ora nelle mani del perito informatico della Procura Luca Russo, insieme a quelli di Gresti e delle altre due persone che erano sul posto, sentiti dai carabinieri come persone informate sui fatti.

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