Gli rubano l'auto e lui rompe la gamba a un 48enne: arrestato

I carabinieri di Alezio
I carabinieri di Alezio
2 Minuti di Lettura
Sabato 28 Luglio 2018, 15:25 - Ultimo aggiornamento: 21:28

LECCE - Tutto nasce da un'auto rubata qualche giorno fa: una Hyundai i20 ancora fiammante perché acquistata da poco, scomparsa di notte, mentre era parcheggiata per strada. Il proprietario, esasperato per la prospettiva di dover pagare numerose rate senza neppure avere l'auto, acquistata a fronte di numerosi sacrifici, cerca di farsi giustizia da sé. E se la prende con quello che a suo parere - ma al momento senza riscontri, stando alle attività investigative - è l'autore del furto. Risultato: l'aggressore ai domiciliari e l'aggredito in ospedale con una gamba rotta e 45 giorni di prognosi.

Ma andiamo con ordine. Dopo il furto della propria auto, Ivano Iannotta, 29 anni, di Alezio, è certo di aver individuato l'autore del reato: un 48enne del posto. Lo incontra, gli chiede conto della propria auto, ne chiede la restituzione. A un certo punto avrebbe anche ottenuto una parziale confessione e avrebbe offerto del denaro per avere la vettura indietro. Ma i giorni passano, dell'auto non c'è più traccia, il derubato si esaspera e gli animi si infiammano. Dopo qualche discussione accesa, l'epilogo questa mattina all'alba: Iannotta raggiunge l'altro uomo in piazza Vittime delle Mafie, ne scaturisce una lite al culmine della quale il più giovane aggredisce il 48enne con una chiave per pneumatici, colpendolo alla gamba.

L'uomo chiama i soccorsi: trasportato dai sanitari del 118 al vicino ospedale di Gallipoli, viene medicato; ha riportato la frattuta di tibia e perone e per lui si prevede una prognosi di 45 giorni. Intanto i carabinieri della stazione del posto, guidati dal comandante Paolo Novello, si mettono sulle tracce dell'aggressore. Lo rintracciano in poche ore e lo arrestano. Iannotta - già sottoposto ad obbligo di firma perché accusato, insieme ad altre sette persone, del furto di  500 quintali di legna - ora risponde di lesioni personali aggravate e possesso di arnesi atti ad offendere. Si trova ai domiciliari.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA