Regala un’altra favola, Alex Zanardi. Alla sua famiglia, ai tifosi, all’Italia intera. E questa volta è una favola in pieno spirito natalizio. Alex è tornato a casa, nella villa di famiglia a Noventa Padovana. Il suo calvario non è finito, ma è un piccolo meraviglioso passo per l’uomo che insegna a non mollare mai. Lui la ripeteva spesso, quella frase diventata il suo motto, la sua cifra: «Quando senti che non ne puoi più, quando tutto ti dice che hai dato tutto, resisti ancora cinque secondi perché è così che si fa la differenza».
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Il campione l’ha fatta ancora una volta, la differenza, lasciando l’ospedale dove lottava da un anno e mezzo, da quel maledetto 19 giugno quando la sua handbike si era infilata sotto le ruote di un camion, durante una gara di beneficenza nel Senese.
Daniela è consapevole che la battaglia è ancora lunga: «Il programma di riabilitazione condotto da medici, fisioterapisti, neuropsicologi e logopedisti ha permesso progressi costanti. Le battute d’arresto ci sono, il percorso di recupero è ancora lungo e non si possono fare previsioni. Ma Alex dimostra ripetutamente di essere un vero combattente». A casa Zanardi è seguito da professionisti. Per tutta la settimana un terapeuta lavora con lui su esercizi fisici, neurologici e logopedici. Per quanto riguarda la sua condizione fisica, ci sono molti progressi. Ha lasciato il letto, sta la maggior parte del tempo sulla sedia a rotelle, si riposa solo un po’ nel pomeriggio, dopo pranzo. La strada è sempre in salita, ma si vede una luce.