Trovato morto in casa dopo 20 giorni, Alessandro se ne va in solitudine a 48 anni

Alessandro Antonini, 48 anni
Alessandro Antonini, 48 anni
di Luisa Giantin
3 Minuti di Lettura
Sabato 9 Ottobre 2021, 10:22 - Ultimo aggiornamento: 11:38

Dramma della solitudine in pieno centro a Mira (Venezia). I vicini sentono un odore maleodorante provenire dall'appartamento vicino; i carabinieri forzano l'ingresso e trovano un corpo riverso a terra, era deceduto probabilmente da 15-20 giorni.

E' morto probabilmente per un malore Alessandro Antonini 48 anni nella casa in cui era sempre vissuto insieme ai genitori entrambi deceduti. Il dramma si è manifestato in tutta la sua intensità nella serata di giovedì scorso quando i carabinieri della Tenenza di Mira, allertati dai vicini che da giorni lamentavano odori nauseanti provenire dall'abitazione di Antonini, hanno forzato la porta d'ingresso dell'appartamento, in una palazzina di ex case popolari al civico 8 di via Filippo Corridoni, proprio di fronte al giardino pubblico di via Gramsci, in pieno centro a Mira Taglio. La scena che si è presentata ai Carabinieri è stata agghiacciante, oltre all'odore nauseante e insopportabile il corpo riverso a terra in prossimità del bagno era in gravissimo stato di decomposizione, praticamente irriconoscibile.

TUTTO IN ORDINE

Nell'appartamento tutto era in ordine, il telefono cellulare, ormai scarico, appoggiato nel tavolo e nel resto dell'abitazione non c'era alcun segno di infrazione o di disagio.

I resti della salma sono a disposizione dell'autorità giudiziaria ma secondo una prima ricostruzione da parte degli uomini dell'arma e da quanto riscontrato dal medico legale intervenuto sul posto, Antonini potrebbe aver avuto un malore mentre era all'interno dell'abitazione e si sarebbe diretto verso il bagno senza però riuscire a chiedere aiuto o ad avvisare qualcuno. Sul posto, mercoledì sera, è arrivato anche il fratello di Antonini che abita a Chioggia avvisato dagli uomini dell'arma della morte del congiunto. L'uomo ha ammesso di non sentire il fratello da diversi giorni, si vedevano di rado e anche se lo aiutava economicamente e proprio per questo on si sarebbe preoccupato del suo silenzio. Alessandro non aveva mai avuto un lavoro fisso. Qualche anno fa aveva partecipato al progetto Ria (Reddito di inclusione Attiva) rivolto a persone in età adulta in condizioni di marginalità sociale, mentre in seguito aveva chiesto e ottenuto il reddito di cittadinanza. 

SOLITUDINE

Un altro caso di forte marginalità e solitudine, per una persona schiva che faticava a creare una rete di relazioni accentuato anche da un periodo di emergenza sanitaria che ha ulteriormente isolato queste situazioni di autoisolamento e disagio sociale. Appena un mese fa sempre a Mira, in via Molinella, fu rinvenuto nel porticato della sua abitazione Franco Mozzato, agricoltore di 62 anni, deceduto per un malore cinque giorni prima e ritrovato ormai cadavere da una persona che per caso transitava a piedi lungo la strada in cui abitava. Sempre quest'anno a maggio fu rinvenuto in un iniziale stato di decomposizione anche il corpo di Denise Berti, 50 anni, nel suo appartamento in via Giovanni da Maiano a Mira. La donna era morta per cause naturali da diversi giorni senza che famigliari o conoscenti potessero accorgersene, poiché la madre era ricoverata in ospedale da tempo e l'unico fratello viveva all'estero. 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA