«L'alcol fa male alle donne», la campagna della Regione scatena la polemica sessista in Sicilia

«L'alcol fa male alle donne», la campagna della Regione scatena la polemica sessista in Sicilia
«L'alcol fa male alle donne», la campagna della Regione scatena la polemica sessista in Sicilia
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Mercoledì 15 Gennaio 2020, 13:09
Una campagna dell'Assessorato regionale alla Salute ha scatenato una vera e propria polemica sessista in Sicilia. Sotto accusa sia il contenuto della campagna, sia la scelta 'grafica': sul depliant, distribuito fisicamente in formato cartaceo e diffuso anche sul web, compare infatti il disegno di una donna il cui seno è sostituito da due 'coppe' di vino.

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La campagna era stata promossa per sensibilizzare le donne sull'abuso di alcolici e sugli effetti per la salute. Una situazione che la maggior parte delle donne (e degli uomini), sul web, ha trovato quantomeno surreale. A denunciare il caso è stata la Fondazione Marisa Bellisario, che ha postato l'immagine della campagna promossa dalla Regione Sicilia ed ha spiegato i motivi per cui la scelta viene considerata completamente sbagliata e fuorviante.
 

«Anche le istituzioni, spesso, promuovono campagne sessiste. Eh, sì, perché l'alcol, alle donne fa male (agli uomini, non si sa!) ed è opportuno rispettare 'le dosi' per evitare patologie come infertilità, aborti spontanei e tutto quello che riguarda la sfera riproduttiva» - si legge nel post di denuncia su Facebook - «Il messaggio 'testuale', tra l'altro, è accompagnato dalla campagna di comunicazione visiva che mette in mostra, in un disegno che sembra 'invogliare', più che dissuadere...due abbondanti 'coppe di vino' sul seno! Insomma: si continua a sperperare denaro pubblico in campagne istituzionali che degradano la donna ai soliti cliché: ovvero o 'madre' ( non bere, donna, perché altrimenti non ti puoi riprodurre bene!) o...beh, il solito, anche lì!».



La polemica, innescata dalla denuncia di tante donne sul web, ha investito l'attuale assessore regionale alla Salute della Sicilia, Ruggero Razza. Le proteste social hanno quindi indotto piazza Ziino a rimuovere la foto incriminata dal sito dell'Ars. La Fondazione Marisa Bellisario ha infine commentato così l'accaduto: «Riteniamo di dover denunciare e monitorare sempre comportamenti disfunzionali come questo, che ledono la dignità della donna e che contribuiscono a costruire un'immagine sessista di cui certamente non sentiamo la necessità.
Fatto ancor più grave, perche si tratta di una campagna pubblicitaria istituzionale, anche se in un secondo momento 'rimossa' dal sito. Ci auguriamo che l'Assessore Razza, nel futuro, scelga di usare fondi pubblici per costruire un messaggio più consapevole e meno degradante
».
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