Agrigento, abusi su una paziente: operatore sanitario arrestato per violenza sessuale

Abusi su una paziente: operatore sanitario arrestato per violenza sessuale
Abusi su una paziente: operatore sanitario arrestato per violenza sessuale
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Mercoledì 3 Febbraio 2021, 21:18 - Ultimo aggiornamento: 4 Febbraio, 08:40

Un nuovo episodio di violenza sessuale su una paziente in Sicilia da parte di un operatore sanitario. L'uomo, in servizio presso una struttura di riabilitazione convenzionata con l'azienda sanitaria provinciale di Agrigento, è stato arrestato, in flagranza di reato, dai carabinieri del Norm della compagnia della città dei Templi. In attesa dell'udienza di convalida, è stato posto - su disposizione della Procura - ai domiciliari. L'operatore sanitario è stato bloccato, praticamente mentre era al lavoro all'interno della struttura di riabilitazione, nella serata di martedì. La donna, che avrebbe subito gli abusi, è stata sentita, invece, fino a tarda notte nella stanza «rosa» - quella che è adibita all'audizione delle donne vittime di violenza - del comando provinciale dell'Arma.

L'attività investigativa, portata avanti dai carabinieri della compagnia di Agrigento diretta dal capitano Marco La Rovere, è stata coordinata dal procuratore capo Luigi Patronaggio e dal sostituto procuratore Paola Vetro. Gli investigatori si sono avvalsi di mezzi di ripresa audio-video che «hanno permesso di registrare altri e diversi episodi di violenza sessuale» - come ha reso noto la Procura di Agrigento - . Episodi che sono, però, ancora al vaglio degli inquirenti. «Per ovvie ragioni di privacy, si ritiene di dovere mantenere il più stretto riserbo sulla vicenda» ha sottolineato il procuratore capo Luigi Patronaggio.

I carabinieri del Norm della compagnia di Agrigento, coordinati dal tenente Alberto Giordano, già da tempo - stando a quanto è emerso - stavano tenendo d'occhio la struttura di riabilitazione convenzionata con l'Asp.

Erano stati infatti piazzati sistemi di ripresa audio e video. Il riserbo di investigatori ed inquirenti è massimo, ma a quanto pare i sospetti su quell'operatore sanitario andavano avanti da un pò di tempo, tanto da decidere - dopo il via libera della Procura - di collocare le telecamere nascoste e le «cimici». Non è escluso, ma al momento non ci sono conferme, che altri risultati - cioè la conferma o la smentita di ulteriori episodi di violenza sessuale - possano arrivare già nelle prossime ore. Nell'ottobre scorso un altro operatore sanitario in servizio presso l'Oasi di Troina, nell'ennese, era stato arrestato per violenza sessuale nei confronti di una disabile, positiva al Covid, rimasta poi incinta. Lo stupro era avvenuto durante il primo lockdown, quando l'istituto di riabilitazione era stato dichiarato «zona rossa» proprio a causa dell'alto numero di contagi.

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