Chi era Sebastiano Tusa, italiano morto nell'incidente aereo: archeologo di fama mondiale e assessore alla Regione Sicilia

Chi era Sebastiano Tusa, archeologo di fama mondiale e assessore alla Regione Sicilia morto nell'incidente aereo
Chi era Sebastiano Tusa, archeologo di fama mondiale e assessore alla Regione Sicilia morto nell'incidente aereo
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Domenica 10 Marzo 2019, 14:16 - Ultimo aggiornamento: 17:33
Nella lista dei 157 passeggeri del volo dell' Ethiopian Airlines precipitato oggi figura anche l'assessore ai Beni Culturali della Regione Siciliana Sebastiano Tusa, archeologo di fama internazionale, Sovrintendente del Mare della Regione. Tusa era diretto in Kenia, per un progetto dell'Unesco, dove era già stato nel Natale scorso insieme con la moglie, Valeria Patrizia Li Vigni, direttrice del Museo d'Arte contemporanea di Palazzo Riso a Palermo. «Ho appena ricevuto la conferma ufficiale dell'Unità di crisi del ministero degli Esteri: l'assessore Sebastiano Tusa era sull'aereo precipitato in Etiopia. Sono distrutto. È una tragedia terribile, alla quale non riesco ancora a credere: rimango ammutolito. Perdo un amico, un lavoratore instancabile, un assessore di grande capacità ed equilibrio, che stava andando in Kenya per lavoro. Un uomo onesto e perbene, che amava la Sicilia come pochi. Un indimenticabile protagonista delle migliori politiche culturali dell'Isola». È il messaggio di cordoglio del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. Valeria Patrizia Livigni, la moglie dell'archeologo sperava fino a qualche ora fa che il marito non fosse tra le vittime dell'aereo caduto in Etiopia. Ma quando la Farnesina le ha confermato la notizia, sono crollate tutte le speranza. «Aspettavo una sua telefonata...», continua a ripetere alle persone, amici e parenti, che da questo pomeriggio affollano la sua casa in piazza Ignazio Florio a Palermo. Presente anche il vicepresidente della Regione siciliana Gaetano Armao e altri amici di Tusa. La moglie è direttrice del Museo d'arte contemporanea di Palazzo Riso a Palermo. A dicembre lo aveva accompagnato in Kenia, dove era diretto Tusa. oggi in un primo momento si temeva che ci fosse anche lei su quel'aereo. Ma Patrizia Livigni era a Palermo, dove era andata a messa dopo avere fatto jogging com un'amica. La donna non sa ancora se raggiungere Addis Abeba per il riconoscimento del cadavere ed è in attesa di altre telefonate dalla Farnesina.

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L'assessore ai Beni Culturali della Regione siciliana Sebastiano Tusa era diretto a Malindi, in Kenia, per una conferenza internazionale promossa dall'Unesco con la partecipazione di archeologi provenienti da tutto il mondo. L'Unesco ha espresso interesse a fare campo a Malindi per farne il centro di interesse storico e di recupero delle tradizioni e della cultura di tutto il Kenya. Il professor Tusa, Soprintendente del mare della Regione siciliana, era stato chiamato proprio in virtù della sua competenza nel settore dell'archeologia marina. Le ricerche di Tusa e del suo staff, di concerto con il direttore del Museo Nazionale di Malindi Caesar Bita, hanno evidenziato grosse potenzialità nell'ambito dei ritrovamenti sotto la superficie dell'oceano indiano, al largo di Malindi.



Sebastiano Tusa dall'11 aprile 2018 ricopriva la carica di assessore ai Beni Culturali per la Regione Siciliana.
Era anche professore di Paletnologia presso l'Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli. 
Figlio del famoso archeologo Vincenzo Tusa. Dirigente della Regione Siciliana, negli anni novanta è stato responsabile della sezione archeologica del Centro Regionale per la Progettazione e il Restauro. Nel 2003 durante scavi da lui diretti a Pantelleria vengono trovati tre ritratti imperiali romani. Nel 2004 è nominato come primo Sovrintendente del Mare da parte dell'assessorato dei Beni culturali della Regione Siciliana. Ha organizzato missioni archeologiche in Italia, Pakistan, Iran e Iraq. Nel 2005 ha guidato gli scavi a Mozia, riportando alla luce, sulla strada sommersa che conduce all'isola, delle strutture identificabili come banchine. Nel 2008 ha realizzato un film documentario con Folco Quilici sulla preistoria mediterranea a Pantelleria. Gli scavi da lui promossi, e condotti sul campo da Fabrizio Nicoletti e Maurizio Cattani, hanno anche confermato il ruolo di Pantelleria come "crocevia per i mercanti" in epoca antichissima.

Abbandonata la ricerca sul campo, si è occupato di amministrazione dei beni culturali nei ruoli della Regione Siciliana, guidando la soprintendenza di Trapani. Nel gennaio 2010 era stato nominato Socio Onorario dell'Associazione Nazionale Archeologi. Nel 2012 è tornato a dirigere la Soprintendenza del Mare. Nel marzo 2012 si è candidato al consiglio comunale di Palermo nella lista di FLI ma non è stato eletto. L'11 aprile 2018 è stato nominato assessore ai Beni Culturali dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, in sostituzione di Vittorio Sgarbi.
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