Covid zona gialla, assembramenti da Napoli a Bologna: è già paura aperitivo

Covid, con la zona gialla tornano gli assembramenti: rischio di vanificare tutti gli sforzi
Covid, con la zona gialla tornano gli assembramenti: rischio di vanificare tutti gli sforzi
di Giampiero Valenza
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Domenica 31 Gennaio 2021, 13:36 - Ultimo aggiornamento: 18:05

Preoccupano gli assembramenti nelle grandi città che potrebbero far risalire la curva dei contagi da Covid-19. Ieri hanno fatto il giro del web le immagini dei ragazzi in piazza del popolo a Roma e nelle strade di Napoli. Oggi si continua con quelle del sabato sera a Bologna, dove già erano state fatte, nei giorni precedenti, diverse segnalazioni di circa un centinaio di ragazzi che si erano riuniti nella zona universitaria.

I saldi e il Carnevale stanno incidendo non poco: ieri, approfittando del sabato, folle di romani sono scesi in strada, a cominciare da via del Corso e sulle altre strade dello shopping in periferia, come via Tuscolana.

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Con l’allentamento delle misure a partire da domani, aperitivi, caffè e incontri nei locali potrebbero suscitare particolare apprensione.

C’è un mix di misure che, se non rispettato, può causare un aumento dei contagi.

Sono due le trasgressioni che possono far rialzare la curva della Covid-19. Si inizia dalla più semplice: la regola del distanziamento sociale. Poi, c’è la mascherina, che se mal indossata può non fare il suo effetto.

A preoccupare è anche l’abbassamento dell’età mediana dei positivi: se a livello generale, da inizio pandemia, secondo i dati della sorveglianza Covid-19, ci si attesta su un paziente-tipo di 48 anni, negli ultimi 30 giorni questa stessa età è scesa a 47.

Da ottobre a oggi sono stati quasi 50.000 (49.274) i morti di Covid-19 in Italia, sul totale di oltre 85.000 (85.389) registrati a partire dal gennaio scorso. Lo indica il rapporto pubblicato sul sito EpiCentro dell'Istituto Superiore di Sanità ( Iss) e basato sui dati, aggiornati al 27 gennaio, riportati dalla Sorveglianza Integrata Covid-19 coordinata dallo stesso istituto. I circa 50.000 decessi, si legge nel rapporto, sono avvenuti nella seconda ondata iniziata nell'ottobre 2020 e ancora in corso.

Nella prima ondata (marzo-maggio 2020) i decessi per Covid-19 sono stati 34.278 e 1.837 nella fase di bassa incidenza (giugno-settembre 2020). Il rapporto indica inoltre che l'età media dei pazienti deceduti e positivi a SARS-CoV-2 è 81 anni e sono complessivamente 941 (pari all'1% dei decessi registrati dal marzo 2020) i pazienti deceduti di età inferiore a 50 anni. La maggior parte dei decessi è avvenuta in Lombardia, con 26.674; di questi, la maggior parte (16.362) risale alla prima ondata.
 

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