Covid, controlli e test: guida al tampone per il rientro in città. Cosa fare paese per paese

Covid, controlli e test: guida al tampone per il rientro in città. Cosa fare
Covid, controlli e test: guida al tampone per il rientro in città. Cosa fare
di Mauro Evangelisti
5 Minuti di Lettura
Domenica 30 Agosto 2020, 00:01 - Ultimo aggiornamento: 12:32

Sarà ricordata come l’estate dei tamponi. Dopo il “liberi tutti”, che ci ha consentito di viaggiare all’interno dei confini europei, il rientro è stato traumatico, perché in molti, soprattutto i più giovani, sono tornati contagiati dal Covid dalle vacanze in Croazia (soprattutto a Pag), in Grecia, in Spagna e a Malta. Individuata questa prima ondata, che ha convinto il governo a rendere obbligatori i tamponi per chi rientrava da quei quattro paesi, soprattutto a Roma è emersa un’altra pessima sorpresa, confermata anche dai dati di altre regioni: molti di coloro che rientrano dalla Costa Smeralda sono positivi.
 

Tamponi e test


A differenza di quanto avviene per gli spostamenti da un paese straniero, però, non si può rendere obbligatorio il tampone e per questo è stato deciso di agire su base volontaria, ma per iniziativa delle singole regioni. Lazio, Emilia-Romagna, Veneto e Puglia suggeriscono a coloro che rientrano dalla Sardegna di presentarsi nelle varie sedi delle aziende sanitarie locali per fare i tamponi. In molti sono giovani e asintomatici, ma rischiano di trasmettere il virus a persone più anziane e più fragili. Ricapitolando: se torno da Croazia, Grecia, Spagna e Malta il tampone (e la quarantena in attesa di eseguirlo) è obbligatorio; se torno dalla Sardegna è caldamente consigliato.
 

I luoghi
Esami obbligati
se si arriva da
Paesi a rischio



Sono quattro i paesi europei considerati a rischio: Grecia, Croazia, Spagna e Malta. Chi torna dalle vacanze da queste nazioni è obbligato a eseguire il tampone. Può farlo entro le 72 ore precedenti il ritorno nella località in cui si trova in vacanza; se arriva in aereo ha una seconda opzione, eseguire il tampone in aeroporto, ormai tutti gli scali italiani, a partire da Fiumicino che è il più efficiente su questo fronte. Se per varie ragioni non c’è la possibilità o il tempo per fare il tampone in aeroporto, o se si arriva con il traghetto o in auto, si può contattare l’azienda sanitaria della propria provincia e andare, successivamente, a eseguire il test

L’attesa
In quarantena
prima dell’esito
ma non sempre


Come mi devo comportare se sono tornato dai quattro Paesi a rischio e devo ancora eseguire il tampone? E mentre aspetto l’esito del test? L’ordinanza del ministro Roberto Speranza prevede, per chi è rientrato da Spagna, Croazia, Malta e Francia, l’obbligo di restare in isolamento domiciliare in attesa di eseguire il tampone molecolare, ma anche quando ancora non è arrivato l’esito. Alcune regioni, però, ad esempio Lombardia ed Emilia-Romagna, hanno detto che la quarantena non è necessaria in attesa del tampone. Per tutti, al di là delle regole, vale un principio: se si torna da una zona ad alta circolazione del virus, meglio non rischiare di contagiare un familiare o un amico.

Est Europa
Due settimane
di isolamento
ma nessun test


Se torno da Paesi dell’Unione europea che non siano Grecia, Croazia, Spagna e Malta non sono obbligato a eseguire il tampone e non ho alcuna restrizione. C’è un’eccezione che riguarda Bulgaria e Romania che vale sia per gli italiani che sono stati in quelle Nazioni, sia per gli immigrati con residenza e lavoro in Italia che tornano dalle vacanze. A causa dell’alta circolazione del virus, il Ministero della Salute ha disposto un periodo di quarantena di quattordici giorni che scatta dalla data di rientro nel nostro Paese. L’isolamento è stato ritenuto necessario tenendo conto delle professioni che spesso svolgono cittadini di questi due Paesi, come colf e badanti.


Il Lazio
Test rapidi
se si è andati
in Sardegna


Ma se torno della Sardegna cosa devo fare? Non ci sono obblighi, ma ci sono dei suggerimenti, vista l’ormai dimostrata alta circolazione del virus in alcune zone dell’isola molto affollate durante l’estate. Chi arriva al Porto di Civitavecchia può eseguire subito il tampone rapido nello stand allestito dalla Regione Lazio. Da domani il test sarà eseguito anche a coloro che partono, sempre da Civitavecchia, con destinazione Sardegna in traghetto. La seconda opzione è quella di presentarsi in uno dei tanti drive in delle asl romane: a chi torna dalla Sardegna il tampone viene fatto gratuitamente.

Le Regioni
Verifiche gratis
dopo il soggiorno
in Costa Smeralda


Ma solo il Lazio assicura il tampone a chi rientra dalle vacanze trascorse in Sardegna? No, la lista delle regioni che hanno deciso un’analoga iniziativa, alla luce dell’alto numero di positivi trovati tra chi è stato in ferie in Costa Smeralda, si sta allungando. Vale per il Veneto, per l’Emilia-Romagna, ad esempio. Ieri si è aggiunta anche la Regione Puglia, dove è stato spiegato: «Le Aziende sanitarie stanno contattando coloro che sono rientrati dalla Sardegna e si sono registrati sul nostro sito, perché si presentino per i tamponi». Tramontato invece il tentativo di convincere la Regione Sardegna a eseguire i tamponi all’imbarco dei traghetti che partono dall’Isola.

Extra Ue
Più limitazioni
a chi viaggia
fuori dall’Europa


Cosa succede se arrivo da paesi extra Ue? La situazione è articolata. Si può viaggiare come turisti (da e per) in Australia, Canada, Georgia, Giappone, Nuova Zelanda, Ruanda, Sud Corea, Thailandia, Tunisia, Uruguay, ma c’è una serie di limitazioni per entrare in quei Paesi e al rientro va rispettato un periodo di isolamento domiciliare. Dal resto del mondo si può arrivare solo per ragioni di lavoro o di residenza, ma c’è la quarantena. Infine, non è possibile raggiungere l’Italia da Armenia, Bahrein, Bangladesh, Bosnia Erzegovina, Brasile, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana.


 

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