Focolaio Billionaire: «Ballavamo tutti attaccati e ci sentivamo al sicuro»

Focolaio Billionaire: «Ballavamo tutti attaccati e ci sentivamo al sicuro»
Focolaio Billionaire: «Ballavamo tutti attaccati e ci sentivamo al sicuro»
di Michela Allegri e Francesco Malfetano
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Mercoledì 26 Agosto 2020, 00:44 - Ultimo aggiornamento: 17:08

Su un punto concordano tutti quanti: lo staff del Billionaire è stato rigorosissimo, «camerieri e hostess indossavano mascherine e guanti». Ma erano praticamente gli unici a farlo. Ora che nel focolaio nel locale extra-lusso di Porto Cervo si contano 63 positivi al Covid considerando solamente i dipendenti, la sensazione è che i rischi siano stati sottovalutati, soprattutto perché «all’interno di una discoteca è praticamente impossibile rispettare le distanze di sicurezza, anche se al Billionaire hanno sempre cercato di rispettare la normativa», racconta chi ha frequentato la pista da ballo poco prima della chiusura. Anche Flavio Briatore, il proprietario, è finito in ospedale per Coronavirus. E, staff a parte, stanno risultando contagiati a decine i clienti e i vip che nelle ultime settimane hanno trascorso una serata nella discoteca. «In pista si ballava uno accanto all’altro, ma noi ci sentivamo tranquilli perché prima di entrare avevano misurato la temperatura a tutti», racconta Alessandro, giovanissimo imprenditore napoletano che era a Porto Cervo insieme a 4 amici. La notte del 13 agosto «c’era quasi il pienone», aggiunge. Accanto ai vip, tanta gente comune. Tra balli scatenati, bottiglie di champagne e qualche piccolo fuoco d’artificio «per la prima volta dopo mesi ci siamo divertiti, anche se - ricorda Alessandro, dicendosi per niente spaventato ora che il tampone ha già dato esito negativo per tutti - ripensandoci le mascherine le indossavano solo i dipendenti». Vale a dire una grossa fetta di quelli che ora sono risultati contagiati per il “focolaio Billionaire” e che magari, rispettando correttamente la norma, hanno evitato di estendere oltre il contagio.

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La folla ha invece spaventato un altro avventore, Stefano, 30 anni, di Milano. Quando è arrivato nel locale e ha visto la ressa è fuggito. «Non avevo mai visto il locale pieno come quest’anno, sono scappato, nessuno a parte lo staff indossava la mascherina, nessuno rispettava il distanziamento. C’era gente che si passava le bottiglie e beveva attaccandosi, senza usare i bicchieri. Dopo qualche giorno di vacanza ho deciso di lasciare la Costa Smeralda e me ne sono andato in Costa Azzurra, la situazione era insostenibile». Una 29enne padovana che era in discoteca il 12 agosto ammette invece di avere agito con un po’ di leggerezza: «Ballare distanti non è possibile, è come mangiare con la mascherina». Prima della chiusura ha trascorso una serata al Billionaire anche l’allenatore del Bologna, Sinisa Mihajlovic, risultato poi positivo al Covid. «Astenetevi dal giudicare perché siamo tutti peccatori», ha scritto su Instagram la moglie Arianna Rapaccioni, rispondendo ad alcuni commenti al vetriolo. 

Mentre in pista ci si scatenava, al piano di sopra, nel ristorante del locale, si ballava anche durante le cene spettacolo. «Ognuno attorno al proprio tavolo però», racconta Adriano, trentenne napoletano, imprenditore farmaceutico. Ora «sono un po’ in pensiero, appena rientro la prossima settimana farò il tampone». A cena nella pizzeria all’aperto del Billionaire nei giorni scorsi c’è stata anche Valeria Marini, che ha incontrato Briatore e si è già sottoposta al tampone, «per fortuna è risultato negativo», dice. La showgirl, che si trova ancora in Sardegna, racconta che «ho fatto fare il tampone a tutti i membri del mio staff e ai miei familiari». L’ex concorrente del Grande Fratello Vip, nata a Roma da mamma sarda e cresciuta a Cagliari, è critica con chi «ha portato il virus in Sardegna, in molti non avrebbero dovuto andare all’estero, in Spagna, in Grecia, prima l’isola era Covid free», e anche con chi «genera psicosi. È importantissimo rispettare le norme, ma dobbiamo anche tornare a vivere. Stanno facendo fuggire tutti dalla Sardegna, stanno chiudendo i locali, è un danno enorme per l’economia, per gli imprenditori che hanno lavorato per rinnovare e mettere a norma gli spazi». Tra i contagiati anche l’allenatore del Bologna Mihajlovic. La moglie, Arianna Rapaccioni, lo difende dalle critiche: «Siamo tutti peccatori».
 

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