Coronavirus, Richeldi (Cts): «Sicuramente ci saranno nuove zone rosse»

Coronavirus, Richeldi (Cts): «Sicuramente ci saranno nuove zone rosse»
Coronavirus, Richeldi (Cts): «Sicuramente ci saranno nuove zone rosse»
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Giovedì 30 Aprile 2020, 18:41 - Ultimo aggiornamento: 1 Maggio, 08:43

Le indicazioni generali a livello nazionale «sono indispensabili» ma «ci saranno sicuramente delle piccole variazioni e ci saranno sicuramente delle zone rosse» a livello locale. Lo ha detto lo pneumologo e membro del Cts Luca Richeldi in conferenza stampa alla Protezione Civile rispondendo a chi gli chiedeva perché si è deciso di non utilizzare un approccio regionale per le riaperture. «È una questione molto complessa - ha spiegato - Ci sono da tenere in considerazione vari aspetti legislativi, logistici e anche scientifici». Dunque gli aspetti generali sono fondamentali e poi devono esserci interventi a livello locale. 

«I dati di oggi sono molto confortanti, dicono che andiamo nella direzione giusta. La diffusione del virus si è rallentata e c'è meno pressione sul servizio sanitario», ha evidenziato Luca Richeldi,.  Se prendiamo le ultime due settimane «abbiamo dimezzato i decessi, abbiamo raddoppiato i guariti, abbiamo ridotto della metà le terapie intensive e ridotto significativamente ricoverati. Questa tendenza vista giorno per giorno ci dà un quadro che dice che andiamo nella direzione giusta».

«L'apertura degli asili nidi non equivale alla riapertura delle scuole di ogni ordine e grado, quello era insostenibile secondo il modello» di previsione. Per Richeldi «potrebbe ottemperare alle esigenze dei genitori con figli piccoli e senza aiuti di attenuare l'impatto di questa problema e non sarei preoccupato se fosse adottata, mi accerterei che avesse l'impatto minimo ma un beneficio a livello sociale». «Credo che» le parole del premier Conte, che oggi alla Camera ha evidenziato l'esigenza di valutare l'apertura in via sperimentale di nidi, scuole dell'infanzia, centri estivi e attività dedicate ai nostri bambini, «siano un classico esempio del momento in cui un politico fa un bilancio fra quello che dicono i dati scientifici e le esigenze sociali».

Lo studio pubblicato su "Nature" è, che ha confermato la presenza di anticorpi nei guariti da Covid-19, «è importante perché su questo gruppo di pazienti tutti hanno sviluppato anticorpi. Ci dice poi che nella maggioranza di questi la risposta al virus è sostenuta e ha un misurabile livello all'interno del sangue periferico, sarà quindi certamente in futuro uno strumento come minimo per misurare la diffusione del virus, ma anche sperare che ci sia almeno una temporanea protezione rispetto ad una nuova infezione», commenta Richeldi in merito allo studio pubblicato su "Nature".

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«Abbiamo oggi un quadro molto confortante. La diffusione del virus - ha chiarito Richeldi - è rallentata e siamo più pronti e consapevoli della sfida che ci aspetta nelle prossime settimane e nei prossimi mesi».

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