Coronavirus Lombardia, i morti tornano a salire: 402 in più di ieri

Coronavirus Lombardia, Fontana: presto per parlare di trend positivo. Gallera: resistere ancora 15 giorni
Coronavirus Lombardia, Fontana: presto per parlare di trend positivo. Gallera: resistere ancora 15 giorni
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Martedì 24 Marzo 2020, 15:12 - Ultimo aggiornamento: 19:46

Coronavirus, in Lombardia i morti tornano a salire: sono 402 in più di ieri e sono oltre 30.000 il totale dei contagiati in regione. Torna a salire, dunque, il numero delle vittime per Coronavirus in Lombardia: 402 i nuovi decessi per un totale di 4.178, dopo due giorni di dati in calo rispetto al picco di 546 morti registrato sabato. Domenica erano stati 361, lunedì 320. Il numero dei contagiati supera quota 30.000: con 1942 casi in più i positivi in regione sono 30.703. È quanto ha reso noto l'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera.

In 
Lombardia «il dato numerico» dei casi positivi «vede una crescita numerica a 30703, con +1942, che è un pò più alto rispetto a ieri che era 1555. Probabilmente questo dato è dovuto al fatto che al laboratorio di Monza i dati di ieri sono stati caricati oggi perché abbiamo un'anomalia nell'area di Monza». Lo ha detto l'assessore di Regione Lombardia al welfare, Giulio Gallera, in diretta streaming per fare il consueto punto quotidiano sull'emergenza Coronavirus. «Per quanto riguarda i ricoverati sono 9711, (+445). Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 1194, le persone dimesse sono 6657, con 600 persone in più rispetto a ieri», ha aggiunto Gallera. «In regione - ha osservato - abbiamo creato il 110 per cento dei posti in terapia intensiva, da 724 a 1500 e non è assolutamente finita».

Gallera: «Ieri forse numeri fin troppo positivi». «Ieri i numeri forse erano anche fin troppo positivi». Lo ha ammesso l'assessore della LombardiaGiulio Gallera, prima del bollettino sui casi. «Probabilmente, e io l'ho sempre detto, i numeri non vanno guardati giorno per giorno, ci sono dei laboratori che rassegnano i loro risultati in ritardo e quindi non entrano nei conteggi». Conta, però, dice l'assessore, «ascoltare la voce di chi è in trincea, se ci sono degli ospedali che ci dicono che ci sono delle riduzioni quello vale di più del dato numerico».

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Bergamo, medici russi all'ospedale Papa Giovanni XXIII. All'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo è in arrivo un contingente di medici russi. L'assessore al Welfare Giulio Gallera, in diretta Facebook, ha spiegato che nella realtà in cui sono ricoverati oltre 400 pazienti Covid-19 «collocheremo anche medici russi» che dovevano andare inizialmente a Sondalo (Sondrio), dove però c'erano problemi logistici. Si tratta di «30 medici» e di altro personale che si potrà occupare fra l'altro di sanificazione. Anche nell'area di Brescia si sta lavorando per ottenere tutti gli ok all'arrivo di un altro «drappello» di medici.





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Il caso tamponi. Il governatore della Lombardia è tornato sulla questione dei tamponi a tappeto intervenendo su 7Gold spiegando che «siamo 10 milioni di lombardi» e i laboratori di analisi riescono a fare «al massimo 5mila tamponi al giorno: per tamponare tutti i 10 milioni di cittadini ci vogliono 4-5 anni» quindi «è una proposta che non possiamo prendere in considerazione, si può fare in piccole realtà come Vò Euganeo». «All'inizio di questa epidemia avevano iniziato a fare tanti tamponi e siamo stati stoppati dall'Istituto Superiore della Sanità, che ci ha detto che non dovevamo perdere energie facendo i test anche agli asintomatici e che dovevamo limitare l'esame solo ai sintomatici» e «così abbiamo interrotto quello che facevamo all'inizio e rispettiamo il protocollo che ci è stato dato», ha spiegato Fontana. All'inizio «ho pensato che potesse essere giusto, ma i miei medici ed esperti e anche l'Istituto Superiore di Sanità ci hanno bloccato in questa iniziativa», ha concluso.

 


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Sulla positività al virus di Bertolaso, Fontana ha sottolineato che se Guido Bertolaso dovrà essere sostituito, si rischia uno slittamento dei tempi di consegna del nuovo ospedale in realizzazione nei padiglioni della Fiera di Milano. Il presidente della Lombardia ha spiegato che l'ex capo della Protezione civile, da lui chiamato come consulente, intende continuare ad occuparsi del progetto dall'isolamento. «Ma per quanto riguarda la consegna - ha aggiunto - bisogna capire se è possibile che lavori da remoto altrimenti andrà sostituito e in quel caso c'è il rischio di rallentamenti».

Gallera: resistere ancora 15 giorni. «Dobbiamo resistere altri 15 giorni per vincere la battaglia», ha detto l'assessore al Welfare Giulio Gallera visitando l'ospedale da campo installato davanti all'ospedale di Crema. L'assessore ha ribadito che dopo i dati degli ultimi due giorni, «forse i nostri sforzi stanno dando un risultato positivo. Ma proprio per questo dobbiamo stare a casa». Invece per quanto riguarda il numero dei contagiati, che secondo il capo della protezione civile Angelo Borrelli, sarebbero dieci volte superiori a quelli accertati, Gallera ha sottolineato di non avere elementi per dire se sia una stima corretta o meno. «È chiaro che tanta gente lo fa a casa con raffreddore e febbraciattola. Lo abbiamo detto fin dall'inizio». Per questo anche chi ha sintomi lievi «si deve isolare». In più è stato disposto che i medici di medicina di base debbano monitorare anche chi ha un semplice raffreddore.

I controlli. Sono 1.554 le pattuglie impiegate dalla Guardia di finanza in Lombardia per le misure di contenimento dell'emergenza sanitaria dall'introduzione di queste ultime lo scorso 21 febbraio. Impiegati su tutto il territorio regionale 3.462 uomini e 1.450 mezzi per i controlli che hanno interessato 33.300 persone, 14.180 attività commerciali e la verifica di 26.145 autocertificazioni. Complessivamente sono state 276 le denunce inoltrate alle autorità giudiziarie. Tra le violazioni riscontrate a Milano, un uomo alla guida di un'auto poi risultata rubata, si è dato alla fuga all'alt dei Baschi Verdi e, dopo un inseguimento è stato bloccato e denunciato non solo per l'inottemperanza agli obblighi sulla mobilità, ma anche per ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale.

Al valico autostradale di Ponte Chiasso invece un cittadino di nazionalità romena nel tentativo di entrare in Svizzera metteva in moto l'auto e si dava alla fuga lungo l'autostrada A9: è stato arrestato e denunciato per resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento, forzata consegna, tentate lesioni personali e violazione delle disposizioni in materia di emergenza epidemiologica da Covid-19. In provincia di Sondrio, nel territorio comunale di Spriana in Valmalenco, tre escursionisti sono stati sorpresi dai militari del Soccorso alpino della Guardia di finanza che, insieme ai tecnici del Soccorso alpino e speleologico e ai vigili del fuoco, sono intervenuti
 per trarli in salvo.

Contestualmente, dall'inizio dell'emergenza coronavirus, sono proseguiti i controlli per bloccare i fenomeni speculativi di aumento ingiustificato dei prezzi e le altre condotte fraudolente nella commercializzazione di dispositivi di protezione individuale e disinfettanti. Sono state denunciate 21 persone per i reati che vanno dalla frode in commercio alle manovre speculative, sono state scoperte oltre 22.800 mascherine vendute abusivamente, al di fuori di ogni canale di tracciabilità oppure a prezzi esorbitanti (in alcuni casi superiore del 2000% ai prezzi prima di emergenza), nonché altri 840.000 presidi sanitari, fra cui gel e disinfettanti, venduti illegalmente.

Fra i casi più particolari vi è stata la denuncia, nel mantovano, dei titolari di due farmacie e di un imprenditore, per aver commercializzato mascherine chirurgiche con una percentuale di ricarico, rispetto al prezzo di acquisto, pari rispettivamente, al 400-635% e al 2000%. I tre sono stati denunciati alla procura di Mantova per il reato previsto dall'articolo 501 bis del codice penale. Analoga condotta è stata scoperta in provincia di Monza dove i finanzieri hanno denunciato il titolare di una parafarmacia che vendeva mascherine con un ricarico del 300% rispetto al prezzo di acquisto.

Rilevante l'indagine dei finanzieri del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Milano che hanno analizzato i dati forniti dai gestori dei portali di commercio elettronico, a seguito della quale hanno sequestrato centinaia di prodotti disinfettanti e presidi medici e denunciato per 'manovre speculative su mercì 9 persone, nazionali ed esteri, attivi in Italia, che avevano innalzato i prezzi dal 100 al 400% rispetto a quelli praticati prima dell'emergenza sanitaria. I finanzieri stanno anche sostenendo alcune strutture sanitarie, come in provincia di Brescia, nella consegna urgente di materiale sanitario nei casi di indisponibilità di corrieri, evitando ritardi nella distribuzione.

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