Coronavirus, divieti violati, boom di multe: «Così si fa ripartire il virus»

Coronavirus, divieti violati, boom di multe: «Così si fa ripartire il virus»
di Michela Allegri
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Sabato 4 Aprile 2020, 07:17 - Ultimo aggiornamento: 12:30

Saranno le belle giornate di aprile, o forse la tensione che inizia ad allentarsi, nonostante l'emergenza sia ancora altissima. Sarà la stanchezza, il pensiero, sbagliato, di avere resistito abbastanza. Fatto sta che, nonostante i divieti, i controlli diventati sempre più serrati lungo le strade di tutte le città italiane, in tanti, tantissimi, in questi giorni hanno deciso di uscire e violare le regole imposte dal decreto del Governo per arginare i rischi di contagio.
A raccontarlo, sono i dati diffusi dal Viminale relativi alle denunce e alle sanzioni che sono state elevate dal Nord al Sud dell'Italia: aprile è iniziato con un'impennata di multe e segnalazioni all'autorità giudiziaria. Il bollettino del ministero dell'Interno parla di quasi 15mila violazioni in soli due giorni. Un'escalation che preoccupa soprattutto gli esperti: resistere dentro casa, evitando al massimo di incontrare altre persone e uscendo il meno possibile, è l'unica arma a disposizione per evitare che si creino nuovi focolai.

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I DATI
Se è calato il dato sui malati che hanno violato l'obbligo di quarantena, è invece salito molto il bilancio di chi è uscito di casa senza un valido motivo. Giovedì 2 aprile, infatti, a fronte di 246.829 controlli effettuati da polizia, carabinieri, finanza e vigili urbani, sono state elevate 7.659 multe. Altre 85 persone sono state denunciate per falsa dichiarazione e in 24 per essere usciti pur essendo positivi al Covid-19. Anche il bilancio di mercoledì 1 aprile era alto: 7.080 multe, 113 denunce per falso, 19 per violazione della quarantena. In soli due giorni, 14.739 persone sono andate in giro senza avere reali esigenze di salute, familiari o lavorative. Il 30 e il 31 marzo ci sono state rispettivamente , 6.348 sanzioni e 109 denunce, e 6.608 sanzioni e 132 denunce. Invece l'1 e il 2 aprile si è passati a 7.080 sanzioni e 132 denunce, e 7.659 sanzioni e 109 denunce, escludendo dal calcolo i controlli negli esercizi commerciali. In 8 giorni, invece, sono state elevate 43.558 sanzioni e 354 denunce. Numeri troppo alti. E pensare che il 26 marzo c'erano state solamente 1.515 sanzioni, 69 denunce per avere dichiarato il falso nelle autocertificazioni. Anche se ne erano state registrate 129 per epidemia. Adesso il timore è che i numeri delle violazioni salgano in modo esponenziale, soprattutto per Pasqua, con conseguenze allarmanti. Anche perché, come ha sottolineato Walter Ricciardi, componente italiano del Comitato esecutivo dell'Oms, «ogni allentamento prelude all'interruzione del miglioramento e a nuove ondate di focolai epidemici».
Le scuse dei romani per evadere da casa sono decisamente le più creative. Una persona pizzicata lontano dal domicilio si è giustificata dicendo di essersi dovuta spingere in un altro quartiere per cercare del lievito di birra.

LA CAPITALE
All'interno del Parco degli Acquedotti, invece, sono stati multati in dieci, mentre facevano ginnastica. Sanzionato anche un runner che si trovava un giardino pubblico nel quartiere di Valle Aurelia. I controlli sono stati circa 23mila, come ogni giorno. Va però detto che nella Capitale le violazioni riscontrate sono in calo rispetto alla scorsa settimana, anche se i numeri restano troppo alti: due giorni fa si sono registrate 370 sanzioni.
Preoccupazione anche a Milano, dove due giorni fa il vicepresidente della Regione, Fabrizio Sala, ha dichiarato che i dati sulla mobilità in Lombardia erano saliti al 37%, dal 36% del giorno precedente. «Un 1% in più sono parecchie migliaia di persone, e non va bene. Evitiamo la passeggiata fuori di casa, è estremamente negativa, mettiamo a repentaglio non solo la nostra salute, ma anche quella degli altri», ha aggiunto Sala. Due giorni fa a Milano e nell'hinterland sono state 396 le persone sanzionate per il mancato rispetto delle misure.

TORINO
Di fronte al rischio di uscite, in Piemonte si corre ai ripari: ci saranno anche i droni a monitorare i parchi torinesi della Pellerina, della Colletta e le aree lungo il Po per verificare l'effettivo rispetto delle misure disposte per contenere l'emergenza sanitaria. La decisione, presa dal Comitato ordine pubblico e sicurezza, è stata formalizzata con un'ordinanza dal Questore. Mentre ieri è stata firmata dal governatore del Piemonte, Alberto Cirio, la proroga dell'ordinanza sulle misure di contenimento valide su tutto il territorio regionale, in linea con il decreto del Governo e insieme alla Prefettura sta valutando la possibilità di incrementare il regime sanzionatorio: la proposta è raddoppiare il valore delle sanzioni su tutto il territorio piemontese.

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