Coronavirus, allo Spallanzani e al Bambino Gesù di Roma attivi i centri anticontagio

Spallanzani e Bambino Gesù, a Roma pronto il piano contro il super virus
Spallanzani e Bambino Gesù, a Roma pronto il piano contro il super virus
di Mauro Evangelisti
3 Minuti di Lettura
Sabato 25 Gennaio 2020, 10:22 - Ultimo aggiornamento: 11:15

Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani e Ospedale Bambino Gesù. Sono queste le due strutture che, su base nazionale, saranno chiamate in causa se anche in Italia dovessero essere registrati casi di pazienti infettati dal coronavirus di Wuhan, che in Cina ha causato 26 morti. Ieri allo Spallanzani si è svolto un vertice, al quale ha partecipato anche l'assessore regionale alla Salute, Alessio D'Amato. «La riunione è stata convocata - ha spiegato D'Amato - per essere pronti all'eventuale gestione di casi che corrispondono alle indicazioni cliniche che le autorità internazionali hanno dato. Le nostre strutture sono pronte, anche perché negli anni precedenti, in occasione di epidemie importanti, in particolare per la Sars, sono stati costruiti percorsi dedicati e predisposti dispositivi di prevenzione individuali per gli operatori. Misure che verranno rinnovate in questa occasione».

Coronavirus, morto medico che curava pazienti a Wuhan: 42 vittime e 1.287 infezioni
 



Procedure
Le procedure e le strutture saranno quelle della Sars, l'epidemia che si verificò sempre in Asia nel 2002-2003. In sintesi: nel Lazio eventuali casi di infezioni dal coronavirus saranno gestiti dall'Istituto nazionale per lo Spallanzani di Roma; i minori avranno come riferimento l'ospedale Bambino Gesù. Allo Spallanzani comunque vengono inviate tutte le provette per i casi sospetti anche nel resto d'Italia, a partire da quello di Bari per il quale c'è già un responso (non era coronavirus). Inoltre, tre giorni fa sono stati portati allo Spallanzani tre cittadini di origine cinese, provenienti da Wuhan, che presentavano sintomi come tosse e febbre, ma per fortuna le analisi hanno confermato che era un falso allarme.

Teleconsulto
Il piano di cui si è parlato ieri mattina contiene anche una serie di indicazioni: utilizzo del teleconsulto e il supporto operativo (gestito dallo Spallanzani) per i casi sospetti nei pronto soccorso; medici di famiglia, guardie mediche e ai pediatri di libera scelta avranno supporto per la gestioni dei casi sospetti attraverso il teleconsulto; il trasporto di pazienti sarà garantito dallo Spallanzani per quanto riguarda i ricoverati negli ospedali e dall'Ares 118 per le strutture territoriali; per la diagnostica del virus 2019-nCoV sarà attivo il laboratorio di riferimento regionale presso il centro di virologia dello Spallanzani; ci sarà sorveglianza e supporto clinico alle persone che sono venute in contatto con un eventuale caso sospetto; misure per l'isolamento, anche a domicilio.

Prudenza
Racconta il professor Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani: «Nessun allarme per il coronavirus importato dalla Cina, che per ora come spiegato dall'Oms, mostra un tasso di trasmissione, circa 1,5 per cento, inferiore a quello del morbillo o dell'influenza. Il rischio che ci sia un paziente in arrivo che può infettare gli altri, se non ci sono sintomi in volo, è bassissimo, praticamente zero. In più noi siamo stati i primi ad attivare i controlli, e i nostri operatori sono tra i migliori al mondo. Le modalità di trasmissione sono quelle dell'influenza».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA