Coronavirus, i medici di famiglia: «Rischiosa la passeggiata con i bambini»

Coronavirus, i medici di famiglia: «Rischiosa la passeggiata con i bambini»
Coronavirus, i medici di famiglia: «Rischiosa la passeggiata con i bambini»
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Mercoledì 1 Aprile 2020, 14:59 - Ultimo aggiornamento: 16:55

«E' rischioso permettere la passeggiata con i bambini in questo periodo di coronavirus». Lo sostiene la segretaria lombarda della Federazione dei medici di famiglia, Paola Pedrini, in un'intervista a Circo Massimo su Radio Capital nella quale ha avvisato che dopo i primi segnali di miglioramento della situazione del coronavirus: mollare così all'inizio può esser un pericolo.

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Bisogna fare molto attenzione a uscire con i bambini e ridurre gli assembramenti di persone, ha sottolineato. Nella provincia di Bergamo abbiamo registrato un leggero calo delle telefonate dei pazienti, ma abbiamo ancora difficoltà a ricoverare, gli ospedali sono pieni, ha aggiunto la responsabile della Federazione dei Medici di medicina generale, spiegando che sono curate a casa anche persone con polmoniti che necessitano di ossigeno. E proprio il consumo di ossigeno registrato sul territorio è molto più alto rispetto alla norma: Anche questa è un'emergenza. In più, quando abbiamo a casa un paziente malato, nel giro di poco tutto il nucleo familiare si ammala.

 

 


Non facciamo sentire i bambini bloccati in casa
«Le famiglie stanno facendo un grande sforzo in queste settimane con i bambini, più o meno grandi a casa. Anche nelle zone montane e rurali, nei piccoli Comuni. Un periodo molto impegnativo per i genitori, che continuano ad agire come una comunità che ascolta, ragiona e si responsabilizza. I risultati di questo tempo di isolamento iniziano a dare delle risposte, ma non dobbiamo vanificare tutto ciò. Uncem lo ripete a fianco di molti pediatri, in particolare che operano nelle aree dove i contagi cono maggiori, come le valli lombarde e piemontesi. Continuiamo a tenere i bambini al sicuro, scrivono i medici a Uncem, non facciamoli sentire, i bambini e i ragazzi, bloccatì in casa. Lo rileva in una nota il presidente dell'Unione delle comunità montane (Uncem), Marco Bussone.

 


I nostri bambini interpretano la realtà attraverso i nostri occhi. Occorre aiutare giorno per giorno - suggerisce Bussone - i nostri bimbi a vivere questo tempo non come un tempo sospeso, ma come giorni durante i quali riscoprire ritmi in famiglia, rituali di gioco e anche sperimentare la noia. Cerchiamo di vivere queste settimane di sacrificio con fiducia e speranza. Tutto questo passerà e rimarranno nei cuori e nei ricordi dei nostri bimbi i momenti vissuti insieme. Tutto questo aiuterà anche chi dovrà affrontare momenti difficili. Stiamo iniziando solo ora a vedere i risultati degli sforzi di queste settimane. Non vanifichiamoli. Raccontiamo ai bimbi che rimanendo in casa si è una famiglia di supereroi perché anche così salviamo tante vite. E non gli racconteremo una bugia, conclude il presidente Uncem.

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