Coronavirus, dalla app ai test sierologici: le risposte del governo

Coronavirus, dalla app ai test sierologici: le risposte del governo
di Mauro Evangelisti e Alberto Gentili
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Giovedì 16 Aprile 2020, 06:26 - Ultimo aggiornamento: 09:17

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha risposto ieri a sei delle sette domande poste su queste colonne da Luca Ricolfi nell'editoriale intitolato Buio sulla ripartenza, sette domande al governo. Ma i nodi della distribuzione delle mascherine, dell'app per tracciare i contagi, della mappatura sierologica e dei dati secretati, meritano un approfondimento.
C'è infatti bisogno, ora che la ripartenza non appare più un miraggio, di indicare agli italiani una strada corretta e sicura per un graduale ritorno alla normalità. Serve una bussola per orientarsi e capire come convivere con il virus, perché più i cittadini saranno informati, meglio verranno messi nella condizione di rispondere alle sacrosante indicazioni del governo nella fase 2 prossima a partire.

Coronavirus, buio sulla ripartenza: 7 domande al governo

Coronavirus, dalle mascherine ai test le risposte del ministro Speranza
 



1-MASCHERINE
«Il mio compito, tramite le Regioni», spiega il commissario straordinario all'emergenza Domenico Arcuri, «è fornire le mascherine alle strutture sanitarie e para sanitarie, alla pubblica amministrazione e, quando è possibile, ai gestori dei servizi pubblici essenziali. Questa fornitura avviene gratuitamente: gli ospedali, i medici, i pazienti, non pagano. Diverso il discorso delle farmacie, per le quali non ho ruolo, che devono rivolgersi sul mercato per gli approvvigionamenti. Un mercato che purtroppo ha caratteristiche insopportabili, ma presto arriverà il modo e il momento di regolarlo. Riguardo alla vendita delle mascherine, ho fatto un'ordinanza che consente di venderle anche sfuse. Questo perché i cittadini erano costretti ad acquistare confezioni da 20-50 pezzi, cosa che comportava un notevole esborso economico. Nell'ordinanza ho inoltre disposto, per evitare aggravi di spesa a danno degli acquirenti, che il prezzo della singola mascherina debba essere inferiore o uguale al costo della confezione, diviso per il numero di mascherine in essa contenute».
«Nei prossimi giorni», rivelano fonti informate, «saranno disponibili oltre 650 milioni di nuove mascherine», sia per il settore pubblico, sia per il mercato.

4-APP CONTACT TRACING
La ministra all'Innovazione tecnologica, Paola Pisano, sta lavorando a un'app su base volontaria - insieme a una task force composta da 74 esperti - che dovrebbe essere elaborata dalla software house milanese Bending spoons. E che poi verrà testata su un campione di cittadini da individuare in ragione delle esigenze tecniche: il numero non è stato ancora deciso. Come funziona: i cittadini scaricano l'app e iniziano ad utilizzare l'applicazione che crea un registro dei contatti in cui ci sono 3 informazioni: qual è il dispositivo con il quale sono stato in contatto, a che distanza e per quanto tempo. Poi, nel caso in cui un cittadino sia identificato come positivo, l'operatore medico autorizzato dal cittadino positivo, attraverso l'identificativo anonimo dello stesso, fa inviare un messaggio di alert per informare tutti gli utenti identificati in modo anonimo che sono entrati in contatto con il cittadino positivo.

6-MAPPATURA
L'indagine con i test sierologici riguarderà 150mila cittadini, sarà svolta a campione in collaborazione con l'Istat e andrà a valutare la diffusione del virus su base geografica, sulle differenti fasce di età, sulle differenti professioni. Il commissario per l'emergenza Arcuri in queste ore sta cercando sul mercato un numero di test sufficienti. Per ora, però, il ministero della Salute escludono che possano dare un patente di immunità, l'obiettivo è comprendere la diffusione del virus nel Paese, con risultati che, come hanno spiegato dal Ministero della Salute, presumibilmente saranno differenti tra regioni del centro-sud e del nord. «Sarà utile però effettuare ciclicamente anche i tamponi sui luoghi di lavoro».

7-DATI SECRETATI
Anche ieri dall'Istituto superiore della sanità, che dipende dal Ministero della Salute, hanno confermato che linea prevede una pubblicazione dei bollettini, con studi generali, ogni due giorni, e uno più approfondito ogni venerdì. Purtroppo non c'è il progetto di cambiare questo tipo di approccio. A questo si aggiunge il bollettino quotidiano della Protezione civile che paga però alcuni limiti, perché dipende dal numero di tamponi eseguiti o da differenti metodi di riassumere i numeri alle varie voci nelle regioni.

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