Daniela Molinari malata di tumore, dopo la madre biologica ora cerca il padre: «Aiutami a salvarmi»

La donna su Facebook: «Devo continuare le cure, il mio fisico non regge e sicuramente le ricerche delle mie origini che sono arrivate a un dunque anche dalla parte paterna potrebbero darmi un ulteriore aiuto»

Daniela Molinari malata di tumore, dopo la madre biologica ora cerca il padre: «Aiutami a salvarmi»
4 Minuti di Lettura
Venerdì 10 Giugno 2022, 11:38 - Ultimo aggiornamento: 12 Giugno, 20:58

Cercava la madre per potersi curare un tumore. Ora, Daniela Molinari, l'infermiera 47enne originaria della provincia di Como, concepita dopo una violenza sessuale e abbandonata alla nascita, cerca anche il padre biologico.

All'inizio la madre di Daniela aveva rifiutato il prelievo del Dna. Solo successivamente ha acconsentito per aiutare la figlia a curarsi con una tarapia speraimentale negli Stati Uniti. Non ha accettato di incontrarla, però.   
Ora che la malattia peggiora, per continura la sua terapia Daniela ha bisogno anche del materiale genetico del padre. Intervistata dal quotidiano La Provincia di Como dice: «Servono tre tasselli per la cura, se con due - il mio e quello di mia mamma - non bastano, mi serve il terzo, quello di mio padre».

Ha rivolto un appello al suo genitore biologico.

Dice di averlo individuato attraverso una ricerca, di averlo contattato ma di non aver ricevuto alcuna risposta. «Per la mia terapia è molto importante anche il suo Dna. Se lei è davvero mio padre, una provetta del suo sangue può perfezionare la mia cura. Sono solo malata, non voglio disturbare né lei né la sua famiglia», ha detto durante la trasmissione Rai Chi l'ha visto.

«Ciao a tutti. Mi spiace tanto non essermi fatta sentire in questo periodo, ma le forze sono sempre meno. Fatico a guardare lo schermo del telefono per scrivere. Vengo da un ricovero ospedaliero che mi ha molto peggiorato la situazione. Ho subito un intervento chirurgico piuttosto fastidioso, ma non è nemmeno quello che mi fa stare male. È la situazione generale che mi porta a faticare a parlare, a respirare, a riprendermi. Ogni volta è più dura, nonostante io non voglia mollare», ha scritto lo scorso 3 giugno su Facebook.

«È una situazione troppo complessa da spiegare in un post e troppo dolorosa. Mi sembra di essere tornata indietro mesi a quando non sapevo nemmeno se avrei potuto cominciare la cura, perché non trovavo la mia mamma e poi quando l'avevo trovata mi aveva negato l'aiuto. Ora sono un po' nella stessa situazione. Devo continuare le cure, il mio fisico non regge e sicuramente le ricerche delle mie origini che sono arrivate a un dunque anche dalla parte paterna potrebbero darmi un ulteriore aiuto, ma io non sono più forte come prima, anche se ci provo in ogni modo e ho bisogno davvero dell'aiuto di tutti per lottare e soprattutto vincere la guerra», si legge ancora nel post. 

«Anche il mondo dei social a volte così frivolo... mi ha aiutato in questo percorso.. e mi permetto di chiedervi ancora aiuto nel far girare il link della raccolta fondi su go found me.. è così difficile stare dietro a tutte le spese che questa cura comporta...ma non solo.. sono arrivata alla conclusione dopo questa esperienza di vita dolorosa e pazzesca che non so come andrà a finire, che serva smuovere le coscienze perché come ci sono tante persone buone che si mettono a disposizione degli altri ce ne sono altrettante che non riescono a capire l'importanza della vita e fanno muro in tutti i modi per non aiutare... vi dico solo che in questi giorni ho trovato anche il mio papà..
Ora mi rimetto alla riflessione di chi dovrà riflettere e scegliere cosa fare ..aiutare o nascondere la testa sotto la sabbia come gli struzzi. Finirà tutto questo prima o poi.. Come sempre grazie a tutti», conclude Daniela.

© RIPRODUZIONE RISERVATA