Colpo di scena: il legale si rifiuta di difendere l'uomo che ha buttato dal terzo piano la figlia

Colpo di scena: il legale si rifiuta di difendere l'uomo che ha buttato dal terzo piano la figlia
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Martedì 9 Ottobre 2018, 21:02 - Ultimo aggiornamento: 23:27
C'è un colpo di scena nella terribile vicenda di domenica scorsa a Paolo VI, quartiere alla periferia di Taranto. L'avvocato difensore dell'uomo che ha accoltellato il figlio e poi scaraventato giù dal terzo piano la figlia di sei anni, ha rinunciato all'incarico e quindi non sarà presente all'interrogatorio previsto per le 9 di domattina, nel carcere di Taranto dove il 49enne è rinchiuso da domenica sera. L'uomo deve rispondere di tentato omicidio, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. 
Quindi, nell’udienza di convalida che sarà tenuta dal gip Paola Incalza e dal pubblico ministero Filomena Di Tursi, la difesa non sarà rappresentata dall’avvocato Nicola Cervellera, che era stato nominato dall’indagato, bensì da un difensore d'ufficio. Il penalista, che ha assistito l’uomo nelle sue precedenti imputazioni (due ani fa è stato condannato per violenza e maltrattamenti in famiglia), non se la sente «per ragioni personali e professionali» di prestare la sua opera in difesa di chi si è reso responsabile di un delitto simile.
Scelta questa che costringerà gli uffici giudiziari a nominare appunto un avvocato d'ufficio  a cui toccherà il non facile compito di assistere un padre che ha prima cercato di tagliare la gola al suo primogenito e poi ha scaraventato dalla finestra al terzo piano la figlia più piccola.

"Lieve miglioramento" per la bimba buttata dal terzo piano. Accanto a lei la mamma e il fratello

 
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