Campania zona gialla, allarme contagi: mezza regione è già da fascia rossa

Campania zona gialla, allarme contagi: mezza regione è già da fascia rossa
Campania zona gialla, allarme contagi: mezza regione è già da fascia rossa
di Gianni Molinari
4 Minuti di Lettura
Martedì 4 Maggio 2021, 11:38

Comincia a destare più di una preoccupazione l’andamento dell’epidemia in Campania. Osservata speciale è la zona a nord di Napoli dove molti popolosi centri hanno sfondato la soglia di allarme di 250 casi ogni centomila abitanti. L’indicatore, calcolato sul totale dei positivi (in ospedale e isolamento domiciliare) si riferisce alla settimana scorsa (dal 26 aprile al 2 maggio) e il relativo report è stato trasmesso dall’Unità di crisi della Regione Campania ai sindaci con un’implicita sollecitazione a prendere qualche provvedimento nonostante la zona gialla

 

LA SITUAZIONE - L’equilibrio del resto è molto delicato per l’intera regione: nell’ultima analisi della cabina di regia del ministero della Salute di venerdì scorso la Campania ha fatto registrare un indice Rt (quello che misura quanto si diffonde il contagio) a 1,08, indice da zona arancione e superiore a quello di regioni stabilmente inserite nella stessa zona arancione come la Basilicata (1,02), la Calabria (0,75) e la Sicilia (1,05) ma anche della «rossa» Val d’Aosta (0,82). /In Campania la settimana scorsa il numero di positivi ogni centomila abitanti si è attestato a quota 203 (l’Italia era a 137 e la Lombardia a 126) con il capoluogo pericolosamente intorno a quota 232. 

LE ZONE - C’è una «corona» intorno al capoluogo il cui colore non è giallo, né arancione, e se fosse possibile dovrebbe essere porpora: mediamente l’indice è circa il doppio di quota 250, che è un po’ la frontiera dell’allarme. Melito ha la situazione più pesante con l’indice a 485.

Un numero che trova una sponda in un altro dei “misuratori” della malattia: l’indice di positività (ovvero il rapporto tra positivi e tamponi eseguiti) che si è attestato tra il 15 e il 20 per cento, più o meno il doppio della media regionale e quattro volte quella nazionale. Cos’è successo? Apparentemente nulla di particolare: non ci sarebbero stati assembramenti importanti, non risultano operazioni di polizia per limitare eccessive presenze nelle strade. Sarebbe tutto più banale: un diffuso abbandono delle precauzioni antiCovid. 

Eppure Melito ha pagato alla pandemia un prezzo elevatissimo: un focolaio all’interno della Casa Comunale, che ospitava anche la postazione del 118, nella seconda ondata in autunno, ha portato alla morte il sindaco Antonio Amente, che era anche un medico di base, e pur un operatore del 118. E così anche altri comuni importanti come Sant’Antimo, Caivano, Casalnuovo, Casoria e Afragola hanno valori abnormi. Comuni che vivono in simbiosi con il capoluogo. 

I COMUNI - Dei 550 comuni campani, complice anche la piccola dimensione, San Gregorio Matese (Caserta), 891 abitanti tra le montagne del Matese, ha un indice di 1.095. Sono solo dieci positivi, ma pesano tantissimo sulla piccola comunità e ricalcano il modello tipico dell’aggressione del Covid nei piccoli centri come spiega il sindaco Giuseppe Carmine Mallardo: «Siamo stati paese covid free per molti mesi. L’aumento del numero di contagi é relativo agli ultimi giorni: 6 o 7 casi concentrati in due nuclei familiari collegati, peraltro, tra loro». «È bastato un unico contagiato a far aumentare i positivi», chiosa.

Come a Frasso Telesino (Benevento) dove con 34 positivi, molti collegati alle festività pasquali, l’indice è schizzato a 825. Un numero che ha indotto il sindaco, Pasquale Viscusi, a chiudere per tre giorni le scuole, a limitare l’accesso agli uffici comunali e sospendere il mercato settimanale sino al 16 maggio. «Abbiamo applicato iniziative da zona arancione in maniera tempestiva e precauzionale» ha spiegato annunciando un nuovo screening volontario «il settimo dall’inizio dell’emergenza».

I DATI - Benché riferiti alla domenica (e quindi con un numero di tamponi nettamente ridotto rispetto alla media) e quindi da prendere con cautela, i nuovi positivi di ieri sono scesi sotto quota mille per la prima volta da un mese. Mentre sono saliti a 30 i morti rispetto al giorno precedente. Bisognerà vedere cosa succede oggi, domani e giovedì per capire se la Campania potrà restare in giallo e, in particolare, se la media regionale potrà assorbire senza esserne sconvolta, l’andamento crescente di molti territori o se saranno necessarie misure di contenimento per evitare che il «liberi tutti» interpretato frettolosamente da parte della popolazione si tradurrà in restrizioni per tutti. 

Per questo anche l’apertura dei nuovi hub e la convocazione a spron battuto dei cinquantenni sono una corsa contro il tempo per ridurre gli spazi di aggressione al virus.

Hanno collaborato Gianluca Brignola, Giovanni Mauriello e Roberta Muzio

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