Bolzano, il cadavere di Peter Neumair riaffora dall'Adige a quattro mesi dall'omicidio

Bolzano, il cadavere di Peter Neumair riaffora dall'Adige a quattro mesi dall'omicidio
Bolzano, il cadavere di Peter Neumair riaffora dall'Adige a quattro mesi dall'omicidio
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Martedì 27 Aprile 2021, 14:45 - Ultimo aggiornamento: 18:54

Ci sono voluti quasi quattro mesi, ma alla fine l'Adige ha restituito anche il cadavere di Peter Neumair, scomparso a Bolzano insieme alla moglie Laura Perselli il 4 gennaio scorso. Il figlio della coppia, Benno, ha confessato di averli uccisi, gettando poi i loro corpi nel fiume. 

L'orologio ancora al polso

Il ritrovamento di una salma nel letto dell'Adige è avvenuto questa mattina a Ravina di Trento, intorno alle 12. La segnalazione è partita da un ragazzo che stava facendo insieme al suo cane una passeggiata sulla ciclabile che costeggia il corso d'acqua: dopo aver notato una sagoma galleggiare, all'altezza del Muse di Trento, il giovane ha allertato il 112 e ha cercato di non perdere di vista il corpo, seguendolo da lontano mentre veniva trascinato dalla corrente, fino all'altezza del ponte ciclopedonale di Ravina, dove poi i sommozzatori dei vigili del fuoco di Trento, intervenuti insieme alla squadra Mobile della questura, hanno provveduto al recupero. Poi, la conferma che si trattava di Peter Neumair, arrivata dall'avvocato Carlo Bertracchi, legale di Madè Neumair, sorella di Benno. L'ipotesi che potesse trattarsi dell'uomo è sembrata da subito verosimile anche visto lo stato della salma, che suggeriva una permanenza in acqua da diverso tempo. A confermarne l'identità, poco dopo il ritrovamento, è stato poi l'avvocato Carlo Bertacchi, legale di Madè Neumair, sorella di Benno.

L' identificazione è avvenuta tramite alcuni effetti personali trovati sul corpo, in particolare l'orologio. 

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La procedura per la conferma

La conferma definitiva potrà arrivare comunque solo dall'esame del dna che la procura di Bolzano disporrà nelle prossime ore insieme all'autopsia. La procedura sarà identica a quella attuata dopo il rinvenimento della salma della moglie. Per questo motivo gli inquirenti e la difesa dovranno nominare i loro consulenti. Visto che il ritrovamento è avvenuto a Trento, la procura di Bolzano è al momento in attesa dell'informativa. Il 6 febbraio scorso era stato ritrovato nell'Adige, tra gli abitati di San Floriano e Laghetti, il corpo di Laura Perselli. Il ritrovamento era stato reso possibile anche grazie all'abbassamento del livello del fiume riducendo al minimo il deflusso dalle dighe delle centrali idroelettriche a monte.

La dinamica

Peter Neumair, di 63 anni, era scomparso lo scorso 4 gennaio assieme alla moglie Laura Perselli, di 68 anni. Pochi giorni dopo il ritrovamento del cadavere della donna, avvenuto il il 6 febbraio, il figlio della coppia, Benno, aveva confessato di aver ucciso entrambi i genitori e gettato i loro cadaveri nel fiume Adige dal ponte di Vadena. Era stato infatti proprio il ritrovamento della mamma a far crollare Benno, il quale subito dopo, l'11 febbraio, in un interrogatorio svoltosi in due fasi e poi secretato dalla procura di Bolzano, aveva confessato il duplice omicidio. Il racconto del giovane aveva sostanzialmente confermato le ipotesi degli investigatori, i quali ritenevano che il delitto si fosse consumato nella casa di via Castel Roncolo, a Bolzano, e che i corpi già privi di vita fossero poi stati abbandonati nell'Adige. Peter era stato strangolato dal figlio dopo una breve colluttazione, mentre Laura era stata uccisa lo stesso giorno, ma in un secondo momento, al suo rientro a casa, dopo aver fatto visita all'anziana madre, appena dimessa dall'ospedale. La colluttazione spiega anche le tracce di sangue di Peter trovate dagli inquirenti sul ponte di Ischia Frizzi, a sud di Bolzano, dove ha gettato i corpi dei genitori. Il corpo di Peter però non era ancora stato trovato. Le ricerche erano riprese alcuni giorni fa, su ordine della Procura, che ha incaricato un reparto cinofilo, specializzato nelle ricerche in acqua, della Polizia di stato.  

 

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