Bologna, studentessa senza Green pass all'università. La madre: «Braccata dalla prof e insultata sui social»

La madre difende Silvia: "Controlli incostituzionali, mia figlia è provata"

Bologna, studentessa senza Green pass all'università. La madre: «Braccata dalla prof e insultata sui social»
Bologna, studentessa senza Green pass all'università. La madre: «Braccata dalla prof e insultata sui social»
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Giovedì 14 Ottobre 2021, 12:29 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 21:45

Dopo gli attacchi in sede, ora arrivano gli insulti social alla studentessa dell'Università di Bologna che si è rifiutata di lasciare l'aula benché senza Green pass costringendo la docente a sospendere la lezione. Lo denuncia la madre che parla di «aggressioni violente e inaspettate ricevute dai compagni di scuola e sui social». E descrive la giovane come «molto provata». «Si è sentita braccata - aggiunge la madre all'Ansa -. La professoressa le ha puntato il dito contro e adesso sui social si è scatenato il finimondo. Per noi questi controlli sono anticostituzionali». 

Bologna, studentessa senza Green pass: lezione sospesa e i compagni la insultano

La studentessa dell'Università di Bologna è iscritta alla facoltà di Filosofia ed è biellese.

Fa parte del gruppo “Studenti contro il Green pass. La madre di Silvia (così si chiama la ragazza) non precisa se si sia sottoposta o meno al vaccino contro il Covid. «Non è questo il punto - dice - Silvia ha fato le sue valutazioni quando si è trattato di sottoporsi alla profilassi e ritiene, come noi del resto, che sia una scelta personale, che non deve compromettere la sua libertà».

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«Il caso è esploso perché quel giorno in aula si è presentata da sola, senza il gruppo di supporto e l'episodio è diventato eclatante», sostiene ancora la madre della giovane. Sarebbe stata l'insegnante, al suo rifiuto di mostrare il certificato, ad allontanarla dall'aula minacciando, se non lo avesse fatto, di sospendere la lezione. Ne è nato un momento di forte tensione, al termine del quale la lezione non è proseguita, fra le proteste accese degli altri studenti. «Si è sentita braccata - conclude la madre -. La professoressa le ha puntato il dito contro e adesso sui social si è scatenato il finimondo. Per noi questi controlli sono anticostituzionali e così la pensano gli studenti del gruppo di cui fa parte».

 

La docente - Su Repubblica (Bologna) ha parlato anche Luisa Lugli, la docente che ha sospeso il corso. E racconta una storia un po’ diversa. «Il personale mi ha comunicato che era presente una studentessa sprovvista di certificazione. Io l’ho invitata a uscire, a lasciare l’aula. E lei ha ribadito la sua volontà di rimanere. Quindi ho interrotto la lezione. Prima di farlo ho sentito il direttore. Secondo il protocollo di ateneo, noi docenti siamo tenuti a richiamare il corretto comportamento degli studenti, per salvaguardare la sicurezza di tutti. Li invitiamo anche a rimettersi la mascherina se l’abbassano per bere poi la dimenticano giù, per intenderci». Per la prof il Green pass è necessario: «L’anno scorso in questo periodo stavamo chiudendo. Adesso invece l’università è aperta e l’ateneo lavora al 100%. Questi sono i fatti. Quindi il Green Pass potrà avere le sue imperfezioni, ma io lo ritengo uno strumento utile. E al momento non vedo soluzioni alternative».

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