Bimbo cade nel pozzo e muore a Gorizia: volo di 30 metri, era al parco con il campo estivo

Bambino cade in un pozzo e muore a Gorizia: volo di 30 metri, era al parco con il campo estivo
Bambino cade in un pozzo e muore a Gorizia: volo di 30 metri, era al parco con il campo estivo
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Mercoledì 22 Luglio 2020, 13:18 - Ultimo aggiornamento: 20:21

Stava giocando con gli amici come le altre mattine, dopo un lungo lockdown che li aveva tenuti lontani per troppo tempo. In palio c'era la vittoria a Orienteering. La mappa che indicava gli obiettivi da raggiungere per ciascun concorrente era stata posizionata sopra a un pozzo circolare, sulla cui copertura erano stati svolti regolari controlli. Ma Stefano vi è caduto dentro. Un volo di 30 metri. È morto così questa mattina, nel parco Coronini Cronberg a Gorizia, un bambino di 12 anni. 



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L'arrivo dei soccorsi

Sul posto sono intervenuti immediatamente anche carabinieri e personale del 118, dopo che gli animatori del centro estivo avevano lanciato l'allarme. Ma per il ragazzino non c'è stato nulla da fare. Fin dall'arrivo dei soccorsi, secondo alcune fonti interne al Comune di Gorizia, non rispondeva alle sollecitazioni e alle chiamate dei vigili del fuoco. I pompieri così, si sono calati sul fondo e hanno recuperato il corpo senza vita del ragazzino. Il pozzo nel quale è caduto il bambino non sarebbe una cavità naturale, ma si tratta di un tipico pozzo dalla muratura circolare alta circa 50 centimetri. 
 
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Sequestrata l'area dell'incidente

Stava partecipando a un centro estivo organizzato dalle parrocchie della città e, nell'ambito delle attività ludiche, si era recato al parco di viale XX settembre, in una zona centrale della città. Faceva parte di un gruppo di 7 bambini, come previsto dalla normativa anticovid. Ancora da chiarire la dinamica dell'accaduto, su cui indaga la Polizia e che riporta indietro nel tempo alla tragedia di Alfredino Rampi, caduto in un pozzo artesiano a Vermicino.
Era il 1981. Morì dopo tre giorni e tre notti di incessanti tentativi da parte dei soccorritori di tirarlo fuori. Nel frattempo i vigili del fuoco parlavano con lui e l'intero Paese partecipò emotivamente alla terribile vicenda. Perfino l'allora presidente della Repubblica, Sandro Pertini, si era voluto recare sul posto. Oggi, invece, Stefano non ha mai risposto a chi lo chiamava dalla superficie. Secondo una ricostruzione dei Vigili del fuoco, giunti in tre minuti, la vittima ha subito importanti traumi nel corso dell'intera caduta. Sul posto anche Carabinieri e personale del 118. I vigili del fuoco del Nucleo speleo-alpino-fluviale (Saf) si sono subito attrezzati per calarsi nel pozzo, che ha un diametro di 1,2 metri e un fondo completamente asciutto. Il recupero del corpo, su cui non era stato riscontrato fin da subito battito cardiaco, è stato effettuato tramite una barella speciale utilizzata per punti e località in cui esistono difficoltà di movimento. La constatazione del decesso è avvenuta in superficie, da parte del medico legale. La vicenda è ovviamente all'attenzione della magistratura: la facente funzioni di Procuratore capo Laura Collini ha disposto il sequestro dell'area e, nel pomeriggio, in Procura sono stati sentiti - ma non è chiaro a quale titolo - l'animatore della mattinata che era con i bambini, gli organizzatori del centro estivo e i responsabili del parco (e forse anche della sua gestione). Straziante il dolore della famiglia, arrivata poco dopo accompagnata da alcuni parenti. Il Comune proclamerà lutto cittadino il giorno del funerale.

 

Le reazioni


È «una tragedia che colpisce al cuore la regione, che si stringe con affetto attorno alla famiglia», ha detto il presidente del Fvg, Massimiliano Fedriga. «Sono distrutto dal dolore per questo dramma che ci colpisce in maniera così devastante», ha affermato il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, che è anche presidente della Fondazione che gestisce il parco. «Nessuno riesce a darsi una spiegazione», ha aggiunto commosso, anche perché «erano state fatte tutte le verifiche rispetto alle misura di sicurezza adottate. Il coperchio del pozzo era ancorato con quattro giunti su ognuno dei lati», ha aggiunto il sindaco. Il vescovo di Gorizia, monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli, che si trovava fuori Diocesi per un periodo di riposo, sta rientrando in queste ore a Gorizia. I sacerdoti e gli animatori hanno inviato questa mattina, poco dopo la tragedia, una mail a tutte le famiglie dei bambini iscritti al centro estivo per avvisarle dell'accaduto e invitandole a raccogliersi in un momento di preghiera. Non è ancora stato stabilito se il centro estivo proseguirà. Ma animatori e ragazzi, spiega la Diocesi, hanno bisogno di dialogare su quanto accaduto. A loro disposizione, ha assicurato Ziberna, verrà offerto supporto psicologico.

 
 
 


 

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