Autostrade, niente revoca: in cdm passa la linea del Pd

Autostrade, niente revoca: in cdm passa la linea del Pd
di Marco Conti
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Mercoledì 15 Luglio 2020, 10:33 - Ultimo aggiornamento: 10:36

La revoca non c’è e i Benetton usciranno da Autostrade ma non prima di un anno. La lunga notte di tensioni, scontri e sospetti si conclude all’alba dopo sei ore di consiglio dei ministri. Riunione che inizia tardi, come ormai è consuetudine. Consiglio dei ministri teso sin dalle prime battute, ma alla fine passa la linea del Pd e del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri: nessuna revoca, ma transazione. E cosi tratta sin alle prime luci del giorno. Si chiude poco prima delle sei di mattina con un lungo comunicato nel quale si definiscono i termini della transazione che inizierà il 27 luglio e il cui iter viene affidato alla Cassa Depositi e prestiti e ai due ministeri, Mef e Mit, competenti. I Benetton scenderanno gradualmente sino al 10% per poi uscire del tutto con la quotazione di Aspi. Ma arrivare all’intesa non è stato facile. La trattativa con Aspi riprende dopo un acceso faccia a faccia tra il presidente del Consiglio e il ministro dell’Economia che fa slittare l’avvio della riunione.

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LA TRATTATIVA


Verso mezzanotte si riprende la trattativa che poco dopo le due di notte si incaglia con i ministri M5S che puntano i piedi. A palazzo Chigi arrivano le pizze, e poi all’alba i cornetti offerti dal ministro Spadafora. Due le proposte arrivate da Aspi, con Conte che non molla l’arma della revoca e i ministri del Pd, Gualtieri e De Micheli che ricevono dal consiglio dei ministri il mandato a definire l’intero accordo che, per essere realizzato avrà bisogno di un anno di tempo. «Un risultato molto positivo, difficile da immaginare come possibile solo qualche giorno od ora fa», sostiene gongolando il ministro e capodelegazione del Pd Dario Franceschini. Esulta anche la ministra di Italia Viva Teresa Bellanova che parla di «buon passo, nel confronto». Pd e Iv escono vincenti dalla nottata e i rispettivi ministri non esitano a commentare.

Mentre i titoli di Aspi in borsa si impennano, nel M5S non tutti sono convinti del risultato notturno, ma il governo è salvo e anche la legislatura. Anche il premier Conte esce dalla trattativa notturna con un risultato utile. Si chiude - almeno questa l’intenzione - una vicenda iniziata due anni fa. Altro duro colpo, invece, per il Movimento Cinque stelle o almeno per quella parte che fatica a distinguere tra campagna elettorale e governo. La revoca non c’è e l’uscita dei Benetton non sarà immediata, ma seguirà i tempi che impongono le leggi e i mercati.

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