Zona gialla, assembramenti nelle città. «Doppia mascherina per affrontare la folla»

Zona gialla, assembramenti nelle città. «Doppia mascherina per affrontare la folla»
Zona gialla, assembramenti nelle città. «Doppia mascherina per affrontare la folla»
di Mauro Evangelisti
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Domenica 31 Gennaio 2021, 22:02 - Ultimo aggiornamento: 1 Febbraio, 09:47

«Zona gialla non significa scampato pericolo. Serve ancora la massima prudenza se non vogliamo tornare indietro rispetto ai passi avanti nelle ultime settimane» dice il ministro della Salute, Roberto Speranza. La sindaca di Roma, Virginia Raggi, dopo i numerosi casi di assembramenti segnalati sabato sera, ha lanciato un appello ai giovani su Facebook: «Il virus non è stato ancora sconfitto, quindi, non possiamo vanificare gli sforzi fatti finora. Quella che stiamo vivendo è una fase delicata e abbiamo il dovere di agire in modo corretto, senza eccezioni. Episodi come quelli di sabato sera non sono tollerabili». Ma l’allarme della folla che si riversa per strada, senza rispettare il distanziamento, è stato lanciato ovunque, a Milano come in Friuli-Venezia Giulia. Per questo il coordinatore del Cts, Agostino Miozzo, ha ribadito: «Non siamo fuori dall’emergenza, le immagini degli assembramenti sono inaccettabili».

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Scenario

Nel giorno in cui continua l’assestamento dei dati (11.252 nuovi casi positivi e 237 decessi per Covid), il timore è che da oggi, con molte regioni nella fascia con le limitazioni meno severe (solo cinque sono in arancione e nessuna è rossa), si possa determinare un’accelerazione della trasmissione del virus i cui effetti vedremo a fine febbraio.

I numeri elaborati dalla cabina di regia confermano che dal Lazio al Veneto, dall’Abruzzo alle Marche, si sono create le condizioni per parziali riaperture nell’ambito delle fasce gialle, che possono restituire ossigeno alle attività economiche, a partire da bar e ristoranti che possono aprire sia pure fino alle 18. Ma le immagini che arrivano da varie città, in primis da Roma, preoccupano, perché proprio ora in cui i divieti sono meno rigorosi bisogna fare più attenzione: è importante evitare che il contagio riparta a velocità troppo elevata in coincidenza con la campagna vaccinale.

 

Precauzioni

Tra passeggiate in centro e code alle Poste, come ci si deve comportare per proteggere se stessi e gli altri? Spiega il dottor Luigi Toma, infettivologo dell’Ifo Regina Elena di Roma: «Insieme ai miei figli sui social ho visto molti video di sabato sera, in varie parti della Capitale, come Ponte Sisto, Trastevere, Prati, per fare alcune esempi: si è esagerato con gli assembramenti». Fascia gialla non deve significare imprudenza. «Quando passeggiamo in una strada in cui ci sono molte persone, magari per lo shopping, prima di tutto dobbiamo sempre cercare di mantenere una distanza di due metri, quella che limita l’effetto della diffusione delle droplet. Inoltre, bisogna rispettare l’obbligo della mascherina, mantenendola anche sopra il naso». Sta prendendo piede, anche negli Stati Uniti, l’uso della doppia mascherina, ha senso? «Sì, perché può rafforzare la protezione - replica il dottor Toma - Partiamo da un presupposto: la mascherina di tipo Ffp2 fondamentalmente mi protegge ma tutela meno chi mi è vicino, mentre per quella chirurgica vale il contrario. Per una massima protezione, soprattutto dove ci sono molte persone, è utile indossare la Ffp2 a contatto con la bocca e il naso, la chirurgica sopra».

Il rischio 

Il Lazio, in particolare, torna oggi in fascia gialla dopo due settimane di arancione. Il rischio che vi sia un deficit di prudenza, quasi come reazione alle limitazioni sopportate, che di fatto vanno avanti da Natale con una breve pausa, c’è. Per questo ieri l’assessore alla Salute del Lazio, Alessio D’Amato, ha avvertito: «I casi a Roma città tornano a quota 400. Con gli assembramenti si va dritti in zona rossa. Meglio dire con chiarezza che se dovesse proseguire questa situazione sono inevitabili un aumento dei casi e ulteriori misure di restringimento».

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