Tom e Sibilla, I Promessi sposi del XXI secolo: la fiction sul web racconta i borghi e le città delle Marche

Tom e Sibilla, I Promessi sposi del XXI secolo: la fiction sul web racconta i borghi e le città delle Marche
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Lunedì 29 Giugno 2020, 21:25 - Ultimo aggiornamento: 30 Giugno, 11:26

Tom e Sibilla devono sposarsi, ma le ultime volontà della compianta nonna della sposa rischiano di far saltare tutto costringendo i “Promessi sposi” del terzo millennio a girovagare per cinque giorni tra gli incantevoli borghi e paesaggi delle Marche: da Urbino ad Ascoli Piceno senza dimenticare Offida, Grottammare, Castelfidardo, i Sibillini e i casali delle colline.

E’ questo lo scenario in cui è ambientata “Non voglio mica la luna”, una web fiction serie nata per promuovere le Marche come terra per ospitare matrimoni da tutto il mondo e per risorgere dalla doppia batosta del sisma 2016 e poi del lockdown imposto dal Covid-19. La serie, scritta dagli ascolani Matteo Petrucci e Alberto De Angelis per la regia di Andrea Giancarli, è stata prodotta dal consorzio Art For Job di San Benedetto del Tronto con il sostegno della Regione (Por Fesr 2014-2020) e di tanti sponsor locali. Si suddivide in sei episodi, online sulla piattaforma YouTube – Art For Job Production, che ripercorrono le avventure di Tom e Sibilla (al secolo gli attori Rebecca Liberati e Federico Calistri) alla ricerca del matrimonio simbolicamente perfetto, in cinque giorni di estenuante riorganizzazione, per rispettare le volontà della compianta e misteriosa Nonna Sibilla. 
 
Ne viene fuori un racconto romantico, ironico e coinvolgente, ma anche il ritratto di un territorio ricchissimo di risorse artistiche e culturali, di eccellenze, di atmosfere e tradizioni autentiche, capace di toccare quei tasti emozionali, indispensabili nella scelta della location per il matrimonio. Imponenti i numeri del cast: con oltre 80 attori/comparse coinvolti nella scena finale del matrrimonio oltre a tecnici e maestranze per la maggior parte rigorosamente marchigiani.


(Il trailer della serie su YouTube)
 
TURISMO
Non voglio mica la luna nasce con un importante obiettivo: rendere le Marche sempre più attrattive a livello internazionale e incrementare l’afflusso di visitatori stranieri, valorizzando la regione come nuova destinazione romantica per matrimoni internazionali. 
 
Il Wedding Tourism è d’altra parte una tendenza in continua ascesa e fa parte di uno dei cluster di punta della nuova strrategia turistica regionale: antiche dimore, palazzi nobiliari, teatri storici, country house, vigneti e cantine diventano sempre più la destinazione scelta da coppie straniere che vogliono regalarsi un matrimonio indimenticabile in Italia.


(Alcune delle protagoniste nel borgo di Offida)
 
Le location marchigiane accuratamente scelte per la serie non sono quindi un semplice background nella storia, ma vere protagoniste. Da Ascoli Piceno con le sue piazze storiche e le sfumature del travertino, alla Riviera delle Palme con gli incantevoli panorami marini, Offida e le sue bellezze di piccolo borgo. E poi l’entroterra piceno, con Castel Trosino e lo spettacolo naturale dei Monti Sibillini. Per poi immergersi nella storia e nell’arte con il paese delle fisarmoniche Castelfidardo e la culla del Rinascimento, Urbino. La villa inizialmente scelta per il matrimonio di Sibilla e Tom, ad esempio, è l’affascinante Borgo Storico Seghetti Panichi, a Castel di Lama.
 
La serie parte dal matrimonio per toccare tante altre tematiche, proprie della commedia romantica, come l’amore in tutte le sue sfaccettature: la passione tra i futuri sposi, i sentimenti familiari, l’affetto infinito per la nonna, la complicità e la confidenza tra amici, il legame sentito con le origini. E poi una trama fitta di elementi che descrivono la marchigianità più vera, come il legame con la famiglia, con il territorio e la memoria, il saper fare e preservare nel tempo, la cordialità e l’allegria nell’accoglienza.
 
 

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