Mondragone, lanci di pietre e sedie: sfondate auto di braccianti bulgari. Quaranta positivi, in arrivo l'esercito

Mondragone, zona rossa: lanci di pietre e sedie, sfondate le auto dei braccianti bulgari
Mondragone, zona rossa: lanci di pietre e sedie, sfondate le auto dei braccianti bulgari
di Pierluigi Benvenuti
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Mercoledì 24 Giugno 2020, 23:30 - Ultimo aggiornamento: 26 Giugno, 06:35

Mondragone, un giorno di grande tensione nella "micro" zona rossa, ai palazzi Cirio, tra i manifestanti italiani che presidiano il varco d'accesso e i bulgari che abitano all'interno della zona rossa. Un bulgaro ha lanciato una sedia dal balcone, italiani hanno risposto lanciando pietre e sfondando i finestrini delle auto dei bulgari parcheggiate. Poi hanno mostrato le targhe delle vetture a mo' di trofeo. Sotto al palazzo si è radunata una folla che accusa anche la polizia di «essere stata troppo permissiva coi bulgari».
 

Manifestanti bloccano la statale Domiziana


I manifestanti scesi in piazza hanno bloccato la Domiziana, la strada statale di Mondragone impedendo il transito in entrambe le direzioni. Per impedire l'accesso di auto e mezzi sono state collocate le transenne di un cantiere. Il blocco è scattato proprio di fronte ai palazzi dove si trova la comunità bulgara della cittadina casertana.
 

De Luca: da stasera l'esercito, resta l'obbligo di quarantena


«Dopo il colloquio con il ministro Lamorgese di questa mattina, oggi sono stato a Mondragone dove ho incontrato i responsabili dell'ordine pubblico per fare il punto e organizzare controlli rigorosi che stasera potranno già contare sull'arrivo di un contingente di militari e sul potenziamento dei servizi disposti da Prefettura e Questura», dichiara il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.

«Nel vertice - spiega - sono state affrontate le questioni dell'ordine pubblico e sul piano sanitario; con Asl e Istituto Zooprofilattico abbiamo stabilito che già da domani mattina nell'area contigua alla zona rossa dei cinque palazzi ex Cirio, ci saranno i camper che consentiranno ai cittadini di Mondragone di sottoporsi a tampone su base volontaria. I dati raccolti dallo screening saranno utili per ogni eventuale ulteriore decisione dell'Unità di Crisi della Regione».

 

Arrivato contingente di 50 militari


Da fonti del Viminale si apprende che è arrivato a Mondragone il contingente di 50 militari inviato dal ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, per rafforzare il presidio di vigilanza nell'area dei palazzi ex Cirio. Sempre oggi, in aggiunta al dispositivo territoriale, sono stati messi a disposizione della questura di Caserta 40 appartenenti alle Forze di polizia, ai quali se ne aggiungeranno altri 30 nella giornata di domani.

 


De Luca ribadisce che «al momento resta l'obbligo di quarantena per tutti quanti vivono nel palazzo ex Cirio. E per questo è indispensabile che venga rigorosamente rispettata l'ordinanza, con il contributo determinante delle forze dell'ordine cui si aggiungeranno anche i militari. Ovviamente al di là di ogni altra considerazione, come ormai ripetiamo dall'inizio del mese di giugno, ora più di prima è fondamentale il senso di responsabilità di ciascun cittadino. Risolveremo anche questa emergenza», conclude.


 

Il focolaio


Nel frattempo salgono i positivi al Covid-19 accertati nel focolaio dei palazzi Cirio a Mondragone. Ieri, a tarda sera, il numero dei contagiati era arrivato a quaranta. Restano ancora poche decine di tamponi da esaminare sui settecento finora eseguiti. Lo screening di massa potrebbe continuare anche oggi perché la sensazione è che molti occupanti degli appartamenti finora si siano sottratti al controllo. I positivi sono per la gran parte asintomatici. Vengono progressivamente trasferiti al centro Covid di Maddaloni. L’operazione non è semplice. L’altro giorno per spostarne quattordici sono state necessarie sei ore. Ieri, alcuni pazienti, rintracciati nei loro appartamenti dagli agenti della polizia locale hanno atteso oltre tre ore, sotto i porticati, l’arrivo delle ambulanze.

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All’appello mancano quattro positivi. Dopo essersi sottoposti al tampone hanno fatto perdere le tracce ed anche i loro cellulari squillano a vuoto. Crescono, proporzionalmente ai nuovi casi scoperti, la paura tra i cittadini di Mondragone per una possibile espansione dell’epidemia e la tensione sociale all’interno dei cinque palazzi del complesso residenziale attorno al quale da lunedì sera è stato steso il cordone sanitario. I bulgari risultati negativi al tampone chiedono di poter uscire di casa, almeno per andare al lavoro. Vivono tutti alla giornata, con lavori saltuari, spesso in nero. Continua la distribuzione da parte della protezione civile cittadina dei pacchi alimentari. 

 


La Croce Rossa ha invece attivato un numero al quale rivolgersi per ogni emergenza e per la consegna a domicilio della spesa e di altri beni di prima necessità. Gli italiani residenti nella zona invece si sentono ingiustamente reclusi per colpa degli immigrati. Ad esasperare gli animi sono anche le continue fughe di chi elude l’obbligo di restare in casa. Una zona rossa dalle maglie molto larghe, come testimonia un video in cui si vedono un uomo ed una donna uscire all’alba, scavalcare una cancellata, entrare nel parcheggio di un distributore di benzina e salire a bordo di un camioncino. Il presidio delle forze dell’ordine non riesce a controllare tutti i varchi di accesso al parco. Per agevolare la sorveglianza nelle ore notturne sono state installate delle torri faro. Sulla vicenda è intervenuto Matteo Salvini: «Il governatore che perde tempo a insultare la Lega e a lanciare slogan su lanciafiamme anti-assembramenti, dovrebbe spiegare come mai non riesce a risolvere neppure il problema di Mondragone ». Il vescovo di Sessa Aurunca Orazio Francesco Piazza invita invece alla civile convivenza: «La notizia del nuovo focolaio non deve indurci allo sconforto o ad atteggiamenti xenofobi. Deve aiutarci a costruire una sensibilità comunitaria che sappia rispondere alle urgenze».
 

Mondragone, l'ira dei cittadini

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