«Dietro il coronavirus c'è la Cia, io so la verità», poi si schianta in auto contro il cancello dell'ambasciata cinese

«Dietro il coronavirus c'è la Cia, io so la verità», poi si schianta in auto contro il cancello dell'ambasciata cinese
«Dietro il coronavirus c'è la Cia, io so la verità», poi si schianta in auto contro il cancello dell'ambasciata cinese
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Martedì 23 Giugno 2020, 13:21
È un 24enne studente di ingegneria il giovane arrestato che, dopo aver diffuso un video in cui spiegava di sapere che dietro alla diffusione del coronavirus ci sarebbe la Cia, si è schiantato in auto contro il cancello dell'ambasciata cinese.

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È accaduto ieri sera a Buenos Aires, nel quartiere di Saavedra, nella zona Nord della capitale argentina, dove si trova l'ambasciata della Repubblica Popolare di Cina. Il giovane, identificato come Gastòn Sanda, in un video aveva spiegato: «So la verità dietro al coronavirus, c'entra la Cia ed ho bisogno dell'aiuto dell'ambasciata cinese». Qualche minuto dopo, il 24enne si è schiantato con la propria auto, una Toyota Corolla di colore nero, contro il cancello dell'ambasciata della Cina. In quel momento, l'ambasciatore cinese in Argentina, Xiaoli Zou, non si trovava all'interno della residenza diplomatica. Lo riporta anche Infobae.
 

Dopo lo schianto, l'ambasciata cinese ha allertato forze dell'ordine, artificieri e vigili del fuoco. Fonti di polizia hanno rivelato che il 24enne stava tentando di abbattere con la propria auto il cancello dell'ambasciata cinese, con la parte anteriore del veicolo completamente distrutta e l'airbag attivato dopo lo schianto. Una volta bloccato, il giovane ha spiegato, in apparente stato confusionale, alla polizia: «Devo comunicare un messaggio molto importante all'ambasciatore, ho bisogno di chiedere asilo politico».

All'interno dell'auto, la polizia non ha trovato armi o esplosivi ma un messaggio scritto a mano, in cui il giovane comunicava le stesse informazioni del video registrato poco prima. Dopo l'arresto, nelle prossime ore il 24enne sarà sottoposto ad una perizia psichiatrica, come disposto dal tribunale che lo ha accusato di attentato all'ordine pubblico.
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