Antonio, 63 anni, morto durante l'arresto. La famiglia accusa: «Un abuso di potere come quello di George Floyd». La Questura: «Un malore»

Antonio, 63 anni, morto durante l'arresto. La famiglia accusa: «Un abuso di potere come quello di George Floyd»
Antonio, 63 anni, morto durante l'arresto. La famiglia accusa: «Un abuso di potere come quello di George Floyd»
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Lunedì 22 Giugno 2020, 23:34
Aveva 63 anni Antonio Marotta, l'uomo che ieri sera è morto durante un arresto da parte di alcuni agenti della Polizia Stradale. È accaduto a Fidenza (Parma), in via Martiri della Libertà. Mentre la Procura di Parma ha aperto un fascicolo di indagine, la famiglia accusa: «Per ammanettarlo lo hanno immobilizzato con la forza, è stato un abuso di potere come quello di George Floyd».

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Antonio Marotta, originario della provincia di Salerno, dopo la morte della moglie aveva seguito la figlia, che insieme al marito si era trasferita per lavoro in Emilia-Romagna. Per il 63enne era l'occasione di poter passare più tempo insieme ai nipoti. Il genero dell'uomo, Angelo Pinto, ha spiegato all'Ansa: «Non ci spieghiamo come possa essere accaduto un evento del genere. Per futili motivi, si sono permessi di ammanettarlo, buttarlo a terra e soffocarlo».

Ancora non del tutto chiara la ricostruzione dei fatti: Antonio Marotta, ieri sera, era stato fermato dalla Polizia per un normale controllo e, come era già avvenuto in altre occasioni, era stato sorpreso a guidare senza la cintura di sicurezza. Mentre gli agenti stavano preparando il verbale, con la relativa sospensione della patente, il 63enne si sarebbe scagliato contro di loro, spintonandoli. Secondo la ricostruzione della Questura
"gli agenti per difendersi lo avrebbero contenuto e immobilizzato a terra ma accortisi del suo pallore in viso hanno chiamato immediatamente i soccorsi“. Gli agenti, seguendo le indicazioni telefoniche del 118, hanno tentato invano di rianimarlo.
Le indagini sono portate avanti dalla Squadra Mobile della Questura di Parma, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Parma. E' stato aperto un fascicolo di indagine: per ora non ci sarebbero iscritti nel registro degli indagati.
 
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