Truffa cassa integrazione: bloccate 2.500 richieste, record in Campania

Truffa cassa integrazione: bloccate 2.500 richieste, record in Campania
di Valerio Iuliano
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Mercoledì 17 Giugno 2020, 00:00 - Ultimo aggiornamento: 18 Giugno, 08:23

Le domande per accedere agli ammortizzatori sociali “per Covid 19” si susseguono ancora senza tregua. Oltre 5 milioni di pagamenti mensili alle aziende sono stati già effettuati dall’Inps e i beneficiari sono circa 2,6 milioni di lavoratori, cui si aggiungono altri 4,3 milioni di dipendenti ai quali la Cig è stata anticipata dai datori di lavoro. Quelli che attendono ancora il bonifico per il periodo del lockdown sono circa 500mila lavoratori. Un dato che comprende, oltre ai 123mila potenziali beneficiari che hanno effettuato la domanda entro il 31 maggio, anche tutte le aziende che l’hanno inoltrata negli ultimi 15 giorni.

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Nella corsa agli ammortizzatori sociali ci sono anche centinaia di imprese che ne hanno fatto richiesta, pur non avendo i requisiti richiesti dalla legge. In molti casi, anzi, ad inoltrare la pratica per accedere ad uno dei tre ammortizzatori sono state aziende fittizie, ovvero organismi societari creati ad hoc, per poter sfruttare i benefici previsti dal decreto. Una frode emersa dalle ispezioni effettuate dall’istituto di previdenza.  Secondo le indagini della Direzione Centrale Antifrode Inps sono state 2549 le aziende “a rischio di “frode”, per le quali l’Istituto ha deciso di bloccare la domanda. I tentativi di truffa nel mirino di Inps riguardano i mesi di aprile e maggio. Il numero dei presunti casi di frode supera quello dell’intero 2019, quando emersero 2mila300 aziende fittizie.

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Il fenomeno è esploso proprio in coincidenza con l’avvio delle pratiche per l’accesso agli ammortizzatori sociali, decretati dal governo a beneficio delle imprese che hanno interrotto l’attività a causa dell’emergenza sanitaria. Le 2549 aziende la cui istanza è stata bloccata dall’Inps sono dislocate su tutto il territorio nazionale. Ma, tra le singole province, il maggior numero di casi si registra a Napoli con 348 tentativi di frode, a fronte dei 263 di Roma e dei 144 di Milano. Tra le regioni, il primato spetta alla Campania con 506 aziende fittizie, seguita dalla Sicilia con 333 e dalla Lombardia con 163. 
 


«Si tratta di richieste irregolari, di lavoro fittizio e aziende inesistenti», ha detto il Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo. Il fenomeno è molto esteso e dalle indagini della Direzione Antifrode di Inps potrebbero venire fuori ancora molte altre aziende create solo per accedere alla Cig, ordinaria o in deroga. Oltre ai tanti casi di imprese fittizie, ci sono anche quelli di aziende realmente esistenti, che hanno effettuato assunzioni retrodatate. L’obiettivo della truffa è quello di far figurare nell’organico aziendale parenti, amici ed altri soggetti che non avevano mai lavorato, in modo da poter usufruire degli ammortizzatori sociali e rimpinguare il “bottino” dell’impresa. 

Anche le assunzioni “fittizie” sono migliaia. Le frodi riguardano prevalentemente la Cig in deroga, che è stata estesa anche ad alcuni settori per i quali non erano previsti ammortizzatori sociali prima della pandemia. E l’esigenza di concedere in tempi brevi la Cig in deroga con la motivazione “Covid- 19” ha limitato i controlli preventivi. Tuttavia i controlli successivi all’invio delle istanze sono stati serrati. 

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I settori nei quali si è verificato il maggior numero di frodi sono quelli del turismo e della ristorazione. Tra le domande pervenute ci sono anche quelle di imprese con un alto tasso di evasione contributiva. Anche per questo tipo di irregolarità le istanze vengono automaticamente bloccate dal sistema informatico dell’Inps. A Napoli e provincia le richieste di accesso agli ammortizzatori sociali risultano superiori a quelle di Calabria, Molise e Basilicata messe insieme. «I dipendenti hanno fatto un lavoro straordinario - sottolinea il segretario generale della Uil Campania Giovanni Sgambati - e, a fronte di tutto questo, registriamo che Conte e Tridico hanno dimostrato di non conoscere il sistema Paese». Un riferimento alle polemiche dei giorni scorsi sulla mancata erogazione di tutti gli ammortizzatori sociali per il periodo del lockdown. E sull’annuncio del premier, a metà marzo, che entro il 15 aprile tutti i lavoratori avrebbero beneficiato della Cig. Le richieste erano tantissime e tante altre ce ne saranno.
 

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