Roma, la dolce vita dei tre ambasciatori americani: la cena super blindata nel cuore della Capitale - LE FOTO ESCLUSIVE

La notte romana dei tre ambasciatori statunitensi, tra riservatezza, massima sicurezza e discrezione - LE FOTO DI RINO BARILLARI
La notte romana dei tre ambasciatori statunitensi, tra riservatezza, massima sicurezza e discrezione - LE FOTO DI RINO BARILLARI
di Marco Esposito
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Mercoledì 3 Giugno 2020, 20:15 - Ultimo aggiornamento: 4 Giugno, 08:17
Roma, 2 giugno 2020. È sera. La calma di un giorno festivo è rotta da un incessante passaggio di veicoli neri. Uno, due, tre, quattro, sei...otto...dieci, sembrano non finire mai. Macchine nere, e un paio di furgoni, camminano a bassa velocità in fila per il centro di Roma. Vetri oscurati. La carovana - che non passa inosservata agli occhi curiosi dei romani - si dirige verso Piazza dei Ricci, dietro Piazza Farnese.

Si intuisce subito che la sicurezza intorno a chi è nella macchina è di altissimo livello; la carovana si ferma a piazza Farnese, alcune auto parcheggiano anche su Via Giulia; gli ospiti illustri scendono e si incamminano verso uno dei più noti ristoranti della Capitale: Pierluigi a Piazza Ricci. A cogliere gli attimi più suggestivi della serata è stato Rino Barillari, il re dei Paparazzi.

Ad accogliere e coccolare gli ospiti c'è il figlio del proprietario: Lorenzo Lisi. Tavoli riservati in angoli ben protetti dagli sguardi dei curiosi. Camerieri con le mascherine, ospiti a distanza di sicurezza. Entrando nell'area all'aperto che ospita i tavoli, subito a sinistra, sotto la tenda, sedevano allo stesso tavolo l'Ambasciatore degli Stati Uniti in Italia Lewis M. Eisenberg con la moglie, e l'ambasciatrice statunitense presso la Santa Sede Callista L. Gingrich, anche lei con il marito, Newton Leroy Gingrich per quattro anni Presidente della Camera dei rappresentanti, durante la presidenza Clinton. 



Ma non solo. 

Sul lato opposto, in un tavolo con due amici, c'è anche un terzo ambasciatore statunitense: Kip Tom, insediato presso la Fao. Anche lui non è sfuggito all'obiettivo di Barillari.



Tre ambasciatori statunitensi nello stesso locale. Il momento, dall'altra parte dell'oceano, è molto delicato. Nelle principali città degli Stati Uniti gli scontri tra manifestanti e forze dell'ordine, dopo l'omicidio di George Floyd a Minneapolis, stanno mettendo a ferro e fuoco New York e Washington. Gli uomini della sicurezza  lo sanno bene, sono tesi, pronti a cogliere qualiasi stranezza; con i loro corpi fanno da muro, rendono invisibili gli ambasciatori, ne proteggono la privacy.  



Finalmente, sotto l'attenta regia di Lorenzo, arrivano i primi piatti sul tavolo. Si passa dai crudi di pesce alla pasta alle sarde, poi una splendida Pezzogna all'acqua pazza, e - per finire - la frutta. La conversazione al tavolo è molto fitta, ma, visto proprio il momento delicato, pronta a interrompersi all'arrivo dei camerieri. Tutto documentato dal teleobiettivo di Barillari.



Le prime gocce di pioggia, verso le 23,30 hanno accelerato la fine della cena, spegnendo i riflettori sul cortile di PierLuigi. E proprio mentre gli ospiti andavano via, più di qualche cliente ha riconosciuto l'ambasciatore Eisenberg, anche se "protetto" dalla mascherina.

 
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