Coronavirus in Cina, nei nuovi focolai sintomi diversi: «Il virus potrebbe essere mutato»

Coronavirus in Cina, nei nuovi focolai sintomi diversi: «Il virus potrebbe essere mutato»
Coronavirus in Cina, nei nuovi focolai sintomi diversi: «Il virus potrebbe essere mutato»
di Enrico Chillè
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Lunedì 25 Maggio 2020, 21:50
La strada verso un vaccino contro il coronavirus rischia di farsi più in salita e tortuosa: i nuovi focolai accertati in Cina nelle ultime settimane, infatti, avrebbero fatto riscontrare ai medici e agli esperti sanitari dei sintomi piuttosto diversi rispetto a quelli della prima ondata nella città di Wuhan e nella provincia dell'Hubei.

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Sulla base dei sintomi mostrati dai pazienti risultati positivi, Qiu Haibo, membro della Commissione nazionale cinese di Sanità, ha spiegato che i nuovi focolai (nelle due province dell'Heilongjiang e dello Jilin) sono ampiamente riconducibili a 'contagi di ritorno'. I sintomi risultano essere diversi da quelli mostrati a gennaio dagli abitanti di Wuhan e, anche se non ci sono evidenze scientifiche a confermarlo al 100%, non si può escludere una eventuale mutazione del virus nel corso del tempo. Questo rischierebbe di rendere ancora più difficile il lavoro di contenimento dei contagi e della prevenzione attraverso lo sviluppo di un vaccino.

Il dottor Qiu Haibo, a Global Times, ha spiegato: «Nelle due regioni in cui ci sono stati i nuovi focolai, i contagiati mostrano un tempo di incubazione molto più lungo rispetto al virus individuato a Wuhan. Inoltre, i sintomi sono diversi: la maggior parte dei positivi erano asintomatici, tra i sintomatici quesi nessuno aveva la febbre e i sintomi più comuni erano spossatezza e mal di gola». La differenza è notevole rispetto a quanto accaduto a Wuhan, dove molti pazienti hanno accusato patologie polmonari ma anche gravi problemi cardiaci, intestinali e renali. Anche se è presto per poter affermarlo con certezza, le cartelle cliniche dei pazienti positivi fanno pensare ad un virus meno aggressivo ma capace di rimanere nell'organismo umano per molto più tempo. Rispetto a Wuhan, nel Nord-Est della Cina i casi più gravi sono pochi e questo consente anche di curare meglio e in tempi più efficienti i pazienti.

Stando ai dati ufficiali della Cina, al momento gli attuali casi positivi in tutto il paese sarebbero 84 e di questi 25 sarebbero concentrati nella provincia di Jilin, anche se negli ultimi tre giorni non si sarebbero registrati nuovi contagi. Nella città di Shulan è attivo un lockdown sulla base del modello Wuhan ma la paura per i contagi di ritorno è ancora altissima: tutti i cittadini che rientreranno dalla vicina Russia, duramente colpita dalla pandemia, saranno costretti a sottoporsi a tamponi e quarantena fiduciaria. Una piccola misura di 'allentamento' dopo la recente decisione, in vigore fino a pochi giorni fa, di chiudere le frontiere con la Russia.
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